Home STARBENE / GUSTO Castelli di Grevepesa, tre secoli di storia

Castelli di Grevepesa, tre secoli di storia

Redazione
629
0

Castelli del Grevepesa ha voluto raccontare tre secoli di storia attraverso il vino organizzando, nelle proprie cantine a San Casciano Val di Pesa, un evento per ricordare i trecento anni dai bandi di Cosimo III. “A distanza di 25 anni dalla prima bottiglia di Chianti Classico Clemente VII, questo vino ha conquistato importanti successi in ogni mercato – ha spiegato Ugo Pagliai, direttore generale di Castelli del Grevepesa – abbiamo voluto rendere omaggio a questo illustre chiantigiano d’adozione con la produzione della Gran Selezione”. “Abbiamo diciotto vigneti coltivati intorno a quella Pieve di Campòli, – ha proseguito Pagliai – che il Cardinale Giulio de’ Medici, ancor prima di salire al soglio pontificio nel 1523 con il nome di Clemente VII, per la dolcezza delle colline circostanti apprezzava come soggiorno prediletto. Sulla scia dei successi del Clemente VII, finora realizzato nelle tipologie ‘Annata’ e ‘Riserva’ abbiamo realizzato anche una produzione limitata di ‘Gran Selezione’, massima espressione qualitativa del Chianti Classico”.

Nel corso dell’evento hanno preso la parola esperti e storici, per sottolineare l’importanza della famiglia dei Medici per l’avvenire del vino toscano. “I Medici, del resto non furono soltanto abilissimi mercanti e straordinari mecenati – ha illustrato lo storico Zeffiro Ciuffoletti – ma come ‘Principi’ capirono che  valorizzandole risorse naturali ed i frutti della terra avrebbero arricchito la propria Signoria: il Bando di Cosimo III che, per la prima volta nel mondo, definisce le zone vinicole, ne è eloquente riprova».

L’ex Sovrintendente del Polo Museale fiorentino Cristina Acidini ha tracciato, invece, un profilo di Clemente VII “protagonista di uno dei momenti più drammatici della storia del Pontificato, eppure uomo politico dai tratti umani. Un uomo che non si arrende, – ha raccontato la nota storica d’arte – perché essere Papa vuol dire essere scelti per mandato divino sono le impronte che si colgono nelle raffigurazioni lasciate dal Vasari a Palazzo Vecchio”.

Tra i partecipanti all’iniziativa anche il Consorzio del Chianti Classico che proprio nel 2016 ha organizzato vari eventi dai trecento anni dall’editto. “I vini toscani concorrono fortemente al successo dell’economia agroalimentare del nostro Paese – ha aggiunto Giuseppe Liberatore, direttore generale del Consorzio –  il Chianti Classico, che nell’ultimo anno ha ulteriormente incrementato le proprie esportazioni, celebra i suoi trecento anni di storia da quel 24 settembre 1716, quando il Granduca Cosimo III de’ Medici decise di delimitare con un bando, per la prima volta nella storia, alcuni territori particolarmente vocati per la produzione di vini di alta qualità”

“Una storia secolare – ha concluso Enzo Benucci, presidente dell’azienda – che, dopo tre secoli e sorso dopo sorso, continua ad affascinare i consumatori di tutto il mondo!”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui