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Come recuperare denti compromessi da carie, incontro formativo per gli odontoiatri pratesi

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andipo1Da oggi recuperare denti compromessi da carie e sofferenze del nervo dentario sarà più facile per gli odontoiatri pratesi, grazie alle novità presentate durante il convegno, tenuto al Palazzo delle Professioni, dal titolo Trattamento del Biofilm in Endonzia e in Parondologia, fra ricerca ed esperienza clinica, organizzato da ANDI Prato. Una platea gremita di professionisti arrivati anche da fuori città ha infatti partecipato al corso, tenuto dai dottori Riccardo Pace e Debora Franceschi. “I temi trattati oggi – ha commentato il Dott. Carlo Baldi, presidente ANDI Prato – sono quelli legati all’odontoiatria conservatrice, ovvero come recuperare denti compromessi o da carie o da sofferenze del nervo dentario. I relatori del convegno, ricercatori e docenti universitari, ci offrono così nuove nozioni per migliorare le nostre capacità nel trattamento di questi elementi dentari”.

L’incontro si inserisce in una sorta di formazione continua per gli odontoiatri. “Usciamo dall’Università – continua il Dott. Baldi – con un bagaglio culturale dinamico e non statico, che necessita pertanto di miglioramenti continui sulla base delle ultime ricerche pubblicate. Questo vale sia da un punto di vista deontologico sia soprattutto per poter garantire ai pazienti tecniche all’avanguardia sempre più affinate. In Odontoiatria non ci si laurea e si lascia il diploma in un cassetto, bensì la Laurea è un punto di passaggio verso una crescita professionale che non ha fine”.

Inoltre, durante l’incontro si è fatto il punto anche sulle molte attività sociali di ANDI Prato. Dal pronto soccorso odontoiatrico festivo, attivo in città sin dal 1981, fino al progetto Comunque Sorrisi, che ad oggi ha garantito cure odontoiatriche a circa 1000 pazienti non abbienti e che quindi non avrebbero avuto la possibilità di accedervi. È stata infine annunciata la prossima donazione alla città di un defibrillatore, che sarà affisso in un luogo pubblico pratese. “A seguito della legge della Regione Toscana che obbliga i dentisti ad avere nei loro studi un defibrillatore, acquistato privatamente e gestito dal privato – conclude il Dott. Baldi – riteniamo che questo genere di apparecchi siano più propriamente utilizzati in ambienti e luoghi pubblici. Di qui la scelta della donazione, che nelle prossime settimane vedrà concreta realizzazione. Anche perché dalla casistica si evince che in Italia avviene mediamente un decesso per arresto cardiaco ogni 20 anni all’interno di uno studio dentistico tra le decine di migliaia presenti nel Paese”.

Livio Benelli Carlo Baldi

 

 

 

 

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