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Conferenza dei servizi il 7 settembre per la pista di Peretola. Il ministro frena. Nardella annuncia: “Se il governo non lo vuole, lo dica”

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L’annuncio che la conferenza dei servizi per il progetto di potenziamento dell’aeroporto Vespucci era stata convocata dal ministero delle infrastrutture per il 7 settembre ha fatto esultare tutti i sostenitori dell’operazione, a partire dai veritici di Toscana aeroporti, la società che gestisce lo scalo.

Neanche 24 ore dopo però lo stesso ministero ha precisato che la convocazione della conferenza dei servizi non può essere considerata un via libera al progetto della nuova pista o un’accellerazione sui tempi.

 Riguardo l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, se il governo di Lega e M5S vuole bloccare questo opera, lo dica chiaramente e se ne assuma le responsabilità davanti a tutta la città di Firenze”. Lo ha detto, parlando con i giornalisti in Palazzo Vecchio, il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella. Il sindaco ha anche profilato un’altra ipotesi: “Se il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha una preoccupazione sulla sostenibilità, come dichiara, allora non c’è alcun problema perché c’è già stata una valutazione di impatto ambientale che tiene conto proprio di questi aspetti e dà il via libera alla realizzazione dell’opera. Inoltre, la conferenza dei servizi convocata proprio dal ministero, serve a completare un iter previsto da numerosi documenti e dai provvedimenti normativi”

“La convocazione della conferenza dei servizi per il masterplan dell’aeroporto Firenze-Peretola è un atto procedurale – ha scritto il ministero in un comunicato – che non incide in alcun modo sulla project review in corso, relativa alla sostenibilità dell’opera”.

Nelle scorse settimane il ministro delle infrastrutture Toninelli ha espresso alcune perplessità sull’opera, evidentemente ancora valide.

“La convocazione della conferenza dei servizi non ci sorprende, si tratta di un fatto atteso e in quella sede porteremo le posizioni di netta contrarietà del nostro Comune, confermando quanto sostenuto fino ad oggi – ha commentato il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, contrario al progetto come altri colleghi della Piana fiorentina, come il primo cittadino di Prato Matteo Biffoni –  Ci muoviamo in un ambito prevalentemente tecnico, ma questo non può essere un alibi per la politica, cui tocca il compito di imprimere nuovi indirizzi e cambiare decisioni sbagliate per il nostro territorio, come conferma il ricorso al Tar che unisce ben sette comuni. Siamo davanti ad un conflitto istituzionale con pochi precedenti e trovo assurdo questo tentativo di nascondersi di fronte alla problematicità di un’opera profittevole per il privato solo grazie a centinaia di milioni di euro pubblici. Come accaduto per l’inceneritore, sembra che tutti aspettino sul piano inclinato che si metta di traverso il giudice, che qualcun altro decida per loro. Trovo incomprensibili le esitazioni del Ministro Toninelli, esponente di una forza politica che sull’aeroporto, a tutti i livelli, ha sempre espresso una posizione di totale contrarietà e che oggi, con la possibilità di metterci sopra una pietra tombale, si limita a vaghe risposte davanti al Parlamento e alla pressoché totale inerzia sul piano politico e amministrativo. Abbiamo scritto al Ministro non appena avvenuto l’insediamento con richieste chiare e l’auspicio che il nuovo Governo marcasse una discontinuità rispetto a quelli che l’hanno preceduto. Ad oggi, purtroppo, dobbiamo prendere atto che non è così”.

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