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Dagli Appennini alle Dolomiti: il Rifugio del Ghiottone in riva all'Arno

Redazione
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di Gianni Mercatali

Questa stagione autunnale, per le miti temperature medie,  non preclude per il momento al tradizionale inverno e a ciò che con questa stagione s’immagina: la neve, lo sci, lo slittino, le ciaspole, il più moderno snowboard, il pattinaggio sul ghiaccio e la montagna con tutti questi suoi elementi distintivi.

Ma a Firenze, sul lungarno Aldo Moro accanto all’Obihall, dallo scorso mese di ottobre vive un angolo d’inverno con il Winter Park costituito da due piste di pattinaggio con il fondo di ghiaccio vero e una caratteristica baita di montagna tutta in legno con le tendine in stile tirolese, una vera stufa al centro e gli attrezzi da sci alle pareti chiamata Il Rifugio del Ghiottone.

E c’è un motivo perché il menu e i piatti tutti espressi e casalinghi sono davvero gustosi pur nella loro semplicità. Raccontano da una parte le Dolomiti e il Trentino – Alto Adige e dall’altra il nostro Appennino tosco-emiliano e romagnolo.

daniela-nella-cucina-del-rifugio-del-ghiottoneA dirigere la cucina c’è Daniela Galeotti (nella foto con i suoi tortelli) figlia della signora Jolanda che a 91 anni gestisce ancora l’omonima trattoria a Firenzuola mentre in sala c’è la nipote Valentina che, anche quando l’ambiente è esaurito con circa 70 posti,  riesce a offrire un servizio informale ma simpatico e comunque molto attento.

Chi vuol vivere un’esperienza come fosse in Alta Badia può scegliere il tagliere del tirolese  con speck, prosciutto di cervo, formaggi valtellinesi, salame e sottoli, uno strudel di radicchio rosso e formaggi, oppure ovine di quaglia al tartufo fresco. Fra i primi piatti dalle Dolomiti i pizzoccheri della Valtellina, gli gnocchi di patate della Val di Fiemme, o i tradizionali Spatzli altoatesini. Da non perdere i Canederli burro fuso e formaggi. Per i secondi filetto di maiale alla tirolese con salsa di ribes e prugne al profumo di ginepro, coccio di formaggio fuso o scaloppina della Valtellina.

Per chi preferisce l’Appennino, può scegliere fra crostini, affettati e formaggi, per passare poi subito al coccetto di polenta accompagnato con ragù o formaggi, pici piccanti, taglierini all’ortica con tartufo bianco. Sicuramente insuperabili due piatti sui quali mi sono ripetuto che escono quotidianamente alle mani di Daniela o di sua madre Jolanda: tortelli di patate mugellani al ragù  e sublimi tortellini fatti a mano in brodo di cappone. Fra i secondi il cartoccio di polpettine e patate fritte, il maiale al forno con crostone e porcini, o il filetto all’aceto balsamico.

Anche per i dolci, tutti fatti espressi, c’è l’imbarazzo della scelta fra il cuore caldo al cioccolato, i canestrini farciti con chantilly e fruttini, cheesecake e zuppa inglese.

Un fascino “gustoso” da non perdere perché in effetti questo Rifugio del Ghiottone è un “temporary restaurant”  che chiuderà il prossimo 28 febbraio. Un’invenzione di due grandi personaggi come Massimo Gramigni e Claudio Bertini che, oltre all’Obihall, si inventano, organizzano e gestiscono i più importanti spettacoli e concerti in Toscana ma non solo.

il-rifugio-del-ghiottone-1Si può fare una cenetta intima oppure prenotare un tavolo con amici ma si organizzano anche cene di gruppo, aziendali e feste di compleanno.

È aperto dal mercoledì alla domenica tutte le sere e a pranzo il sabato e la domenica. Per prenotazioni chiamare direttamente Valentina al 347 3992393.

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