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Di ROBERTO CAPUTO La lenta agonia del Gentiloni I mentre Berlusconi gioca a fare il grande vecchio

admin
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Con il rinvio a settembre dello Ius Soli si è certificato che la maggioranza di governo ormai non esiste più .O esiste solamente quando vi è un interesse elettorale . La lenta agonia di Gentiloni sta approdando verso le spiagge estive e non si intravede una improvvisa rinascita. I posizionamenti politici stanno avvenendo con una velocità imprevedibile .Matteo Renzi , ben poco preoccupato del duo Franceschini Orlando, ha messo la barra della nave PD ben dritta, procedendo senza indugi tutto solo. La chimera Pisapia spaventata di dover fare da copertura a D’Alema si è ben presto tirata indietro ed a sinistra rimane ormai la sola scelta di un listone, se si riuscirà a mettere tutti d’accordo. Anche questo molto complicato. Grillo si è spento .Non è più tempo dei “vaffa…” Molto probabilmente mollerà tutto lasciando in mano la sua creatura a Casaleggio ed ai vari colonnelli. Il centrodestra si è vivacizzato. Dietro alle quinte tesse la tela il gattone Berlusconi che assapora il profumo di rivincita. Non gli interessa più essere candidato .Ora gioca a fare il grande vecchio.Il suo richiamo è sempre forte. Nella sua villa in Sardegna si vivrà un ‘ estate affollata. Gli ultimi centristi cercano una zattera di salvataggio che solo il cavaliere può dare. Formigoni è ormai fuori dai giochi per le sue vicende giudiziarie, E’ riapparso anche Stefano Parisi che si è recato alla convention della Lega .Tutto si ricompone. Anche Salvini cambia look : via la felpa ed ecco una giacca blu governativa. Via la vecchia fidanzata ed ora una nuova fiammante padovana di origini marocchine.La Meloni abbozzerà. Il Silvio lavora. Ma non vuole certo presentarsi con un listone .Meglio una legge proporzionale pura ed ognuno col proprio simbolo. La logica delle mani libere è sempre vincente.Non si sa mai.Tutto questo mentre il paese vivacchia in una crisi latente. Aumentano i nuovi poveri e i profughi sbarcano ogni giorno.In Europa anche il Portogallo ci guarda sorridendo. Una palude insopportabile, dove il buon Mattarella non può fare molto. Allora meglio votare che farci lentamente inghiottire dalla melma

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