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di Umberto Cecchi Minniti offre 13 pattuglie a Nardella. Da ragazzo di campagna mi chiedo? Come mai queste lodevoli iniziative si prendendo sempre e solo sotto elezioni

admin
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Bene. I monumenti di Firenze, patrimonio dell’umanità, i fiorentini, si spera,  sono al sicuro. Renzi, patrimonio di quel che resta del PD da lui rottamato, anche.

13 pattuglie destinate alla città. A dire il vero ce ne vorrebbero altre – almeno un paio- antirumorismo. Antispacciatorismo e anti insozzatorismo. Sarebbe una manna. Io che sono sempre il solito ragazzo di campagna: semplice nelle sue riflessioni, mi chiedo come mai queste assolutamente necessarie iniziative, si prendono solo sotto elezioni: Certo noi siamo un popolo di fiduciosi creduloni ( è la pacchia dei politici e di certi giornalisti) ma a volte siamo anche dei cinici osservatori ai quali non sfuggono le prese di bavero alle quali veniamo sottoposti.

Ritengo Minniti il meglio fico del bigoncio. Ho apprezzato la lucidità con la quale ha trattato la speciosa vicenda di Macerata, dove un povero cretino ha ucciso un nero, e dove alcuni neri hanno fatto a pezzi una bianca. Parlo di razze, ovviamente, perché nelle razze non c’è niente di  negativo, si distinguino le une dalle atre non per diversa umanità, ma semplicemente per radici diverse. Sono una cosa nobile le razze, non un’onta; ci richiamano alle nostre culture, alla nostra storia. Ognuno alla propria che poi diventa una sola per tutti perché tutti siamo ospiti di questo mondo incasinato e tutti, in un modo che nell’altro contribuiamo al suo sviluppo.

E’ vero che ci sono razze sistemate in posizioni geofisiche e politiche più adatte a vivere e altre no – Levy Strauss, se qualcuno dei  miei tre lettori lo ha letto – definisce ‘tristi tropici’ i tropici, perché là la vita è più grama. Per clima, per malattie, per risorse…Facendolo non commette razzismo, compie solo un attento analisi etnologica. Che facciamo? Lo mettiamo al rogo Levy Strauss? Sfiliamo con striscioni con su scritto a morte gli etnologi ebrei?

Ma torniamo a Macerata: si è sfilato per strada  mettendo in atto un teatrino  specioso. Non contro un altrettanto specioso omicidio, quanto giocando contro la storia inventando un nuovo fascismo, che come giustamenete e storicamente ha sottolineato di PD Minniti, non esiste più: è stato fortunatamente annientato settant’anni fa. Chiuso. Finito. Se qualcuno lo vuol risvegliare, perché fa comodo sotto elezioni e i partiti non hanno niente da dire, questo qualcuno dovrebbe essere condannato per  apologia di risveglio fascista. Roba da medium.

A Macerata è accaduto in verità un trionfo del razzismo: la povera ragazza bianca uccisa e fatta a pezzi da alcuni sciagurati ragazzi neri portati qui a morire di fame, non l’ha pianta nessuno. Insomma, sembra che i neri hanno fatto bene a ucciderla. Punto e basta.  E questo è davvero razzismo, un razzismo di comodo. Davvero rifonderemo l’Italia su queste basi?  Davvero tutti dovremmo stare zitti o stravolgere la notizia come ha fatto la Tv e la maggior parte dei giornali?

La colpa è della campagna elettorale, che così com’è impostata finirà per far prendere voti a qualche estrema destra,  a un populismo all’americana. Il nuovo problema d’Italia è il fascismo.  Il razzismo. E la disoccupazione della mezza età? Quella angosciante dei giovani? La legge Fornero  del governo Monti? Le tasse che schiacciano i pensionati e uccidono il ceto medio che è stato fin ora la colonna vertebrale del Paese? Il giochi farisei delle Banche? La liquidazione delle aziende di stato, in parte svendute all’estero in parte fatte fallire? Le migliaia di negozi chiusi? Un’ immigrazione selvaggia e non controllata? E guai a dirlo, perché la parola è tabù, ma purtroppo è vera, la paura della gente che viene assalita, derubata, uccisa e maltrattata? Le menti che vanno all’estero a portarvi le proprie conoscenze? La sanità non più nazionale ma locale che divide nord centro e sud, spedali che non funzionano, camere operatorie aperte a giorni alterni perché manca il personale? Povera gente che non si può permettere le medicine perché impossibilitata di pagare il ticket? Purtroppo il decalogo è questo. Infame.

Mi fermo qui, ma c’è molto di più su cui dibattere. E’ su questi temi che si dovrebbe discutere, e non lo si fa solo perché la politica non sa come rimediare.  Signori deputati e senatori guardate fuori dalla porte di Montecitorio e Palazzo Madama, invece di starvene dentro  a ruzzare o a saltare da un partito a un altro fregandovene del voto che vi ha mandato a poltrire, annullando così l’ultimo diritto che aveva l’elettore. Scegliere.

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