Home FOCUS Firenze avrà l’aeroporto ma ha perso Fondiaria, CRFirenze, Pignone nell’indifferenza generale

Firenze avrà l’aeroporto ma ha perso Fondiaria, CRFirenze, Pignone nell’indifferenza generale

admin
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In questa campagna elettorale che corre rapidissima verso le amministrative, succede tutto e nulla. O almeno così sembra: c’è ad esempio la corsa a completare la tranvia per e da l’aeroporto, una corsa tale che il Comune non guarda affatto al caos che crea attorno a dei lavori fatti senza tener conto dei cittadini. Mercoledì mattina, ieri per intendersi, c’erano venti chilometri di blocco autostradale perché una decina di operai sistemavano i guard-rail per la nuova viabilità che conduce alla stazioncina del tram, e tracciavano le necessarie segnalazioni sul selciato, indicandone la strada. Lavori che un paese civile e ben organizzato, rispettoso dei cittadini avrebbe fatto fare non nelle ore di punta, ma nella primissima mattina alla luce delle fotoelettriche.  Era meravigliato anche l’uccellone di Botero. Ma chi se ne frega dei cittadini? Se ne stiano a casa, perdio.

Cosa vogliono?  Niente: vorrebbero che le tasse pagate dessero dei risultati e vorrebbero anche un po’ di rispetto. Se fossi il sindaco Nardella manderei a casa il responsabile, funzionario o assessore che sia. Per assoluta mancanza di opportunità e di rapporti con il pubblico-utente. Ma queste cose non si fanno né si dicono più: è lesa maestà criticare chi opera anche se lo fa senza tener conto che una città degli anni duemila, ha nei collegamenti e nella mobilità i problemi più grossi e delicati. Rallentarli significa sperperare euro in attese consumi, perdite di appuntamenti. E per restare all’aeroporto, è arrivato il via della commissione nazionale: sì la nuova pista si potrà fare potrà fare, ma siccome sono trent’anni che se ne ragiona con scarsi risultati sarà bene stare accorti. Pare inoltre che il ministro abbia fatto accuse ben gravi alla città e alla sua amministrazione, facendo intendere che si vuole la nuova pista perché insiste sui terreni di alcuni personaggi politici fiorentini.  Ora ha come minimo il dovere di dimostrare  le sue affermazioni. Mostri le carte. Sarebbe già un bel passo avanti nella trasparenza sempre tanto citata e mai attuata. E anche perché più o meno, si conosce da vent’anni la proprietà di quei terreni e non mi sembra che i veri proprietari siano stati menzionati dal ministro. Ma certo lui ne sa più di me. Vedremo.

Insomma, avremo l’aeroporto? Me lo auguro. Me lo auguro anche perché negli ultimi anni la città di Firenze ha perduto gran parte il suo patrimonio ideale e anche quello non ideale, per permettersi di perderne altro: la Fondiaria ha un altro nome e veleggia in altri lidi, gli americani abbandonano il Nuovo Pignone, l’aeroporto ha gestione straniera, le ferrovie hanno fermato la nuova stazione dell’alta velocità, perché hanno già speso tutto in altre città,  e forse la voragine disinvoltamente scavata nel cuore di Firenze diventerà un parcheggio-monstre; la CariFi da questo mese cambia nome e perde, naturalmente, il suo secolare localismo, cosa che non è accaduta per altre banche nelle quali sono avvenuti i medesimi avvicendamenti; la tranvia è gestita da una società  francese, e potrei continuare a chiedermi cos’è rimasto della ‘fiorentinità’ che per anni è stata – intellettualmente e imprenditorialmente – un nostro fiore all’occhiello. L’ultimo rimasuglio, l’artigianato, il grande artigianato fiorentino, si è rarefatto per mancanza di interventi utili a salvarlo. Manterremo il nome di Firenze, o ci sono in vista ipotesi nuove?

Insomma, materiale per combattere questa battaglia elettorale ce n’è a sfare, anche se per il momento, a parte una fiorita campestre di liste e listarelle di appoggio, non traspare molto. Ci  aspetta una piattezza remissiva o ci saranno sorprese? Aspetto con curiosità che Graziano Cioni, avvezzo ai colpi di mano improvvisi, ci comunichi la lista di ‘Punto e a capo’ e il suo candidato sindaco. Se conosco Cioni, e lo conosco da decenni, potrebbe essere una sorta di fuoco artificiale una sfida adatta a risvegliare Firenze e i suoi temi irrisolti. Chi Sa? Me lo auguro, la città ha davvero un urgente bisogno di dibattito.  Di dare un segnale alla politica che pare stia cambiando ma invece resta sempre uguale, pur peggiorando. Vedremo domani, con gran curiosità.

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