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Fuga da Firenze. Svaniti nel nulla investimenti importanti come sul vecchio Comunale, Sant'Orsola, Inceneritore. Dubbi sullo stadio

admin
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C’è una bella poesia di Borges sul gaucho della Pampa che inesorabilmente finisce dicendo che  asì perdendo fue perdendo todo. Insomma, povero gaucho, a forza di perdere amicizie, speranze e lavoro, non gli rimase niente. Se non se stesso, e  resta a sognare e a bere mate. L’immagine, mutato il bellissimo grande nulla della Patagonia, con l’assoluto bellissimo tanto di Firenze, mi ha ricordato come anche la nostra città, stia perdendo ultimamente molte possibilità. Si avviti sulla sua meravigliosa storia e cultura, ma sia incapace di darsi un assetto da tempi nuovi. Incapace di maturare. Mi direte: ma come e la tramvia? Vero, è una innovazione, in ritardo di mezzo secolo rispetto alle altre città. Che l’hanno superata con la metropolitana. Roma compresa. La stessa difficile Napoli, la cui metropolitana è bellissima e si amalgama perfettameNte con il suo passato. La nostra è vecchia, con struttura e tecnologia di oltre 30 anni fa. Ormai Nardella ce l’ha appoppiata e ce la teniamo.
VECCHIO COMUNALE  
Ma lasciamo un momento da parte la tramvia, dibatto locale e cerchiamo di fare una analisi delle cose perdute di recente. E di altre in via di perdita.
Cominciamo con il Comunale, il quale ha sempre avuto, negli ultimi decenni, problemi finanziari e sindacali  notevoli: pur restando vivo fra genialità e anarchia e indifferenza della città, ma perdendo purtroppo quella fama della quale un tempo godeva. La nuova sede, piovutaci addosso all’improvviso, beata perché accanto alla Leopolda, antica orgogliosa stazione granducale , oggi orgogliosa tappa del vai e vieni granrenziale , ha creato nuovi problemi e fra questi lo smaltimento della antica voluminosa, labirintica sede. Che per anni nessuno voleva acquistare e che poi, finalmente aveva trovato una società che se ne accollava l’acquisto e le relative enormi ristrutturazioni. Ebbene, questo accordo è saltato. Non se ne fa più di nulla. Il tutto è tornato alla Cassa e Depositi.
CHI VUOLE RIVOIRE?
E salta anche l’acquisizione e relativa nuova gestione di ‘Rivoire’, uno dei caffè storici di Firenze, piazzato mirabilmente davanti a Palazzo Vecchio: uno degli scenari più importanti del mondo. Una sorta di miniera d’oro. ma la stessa proprietà che si era preoccupata di investire nel Comunale ha restituito tutto ai vecchi proprietari
INCENERITORE ADDIO?
In questa armonica conduzione politico amministrativa fra Regione e Comuni salta anche l’annosamente battagliato inceneritore. Scandalo e passione, oggetto di litigi e scontri infiniti dell’ultimo ventennio. Che dico ventennio? E San Colombano costruito, strapagato, ‘assolutamente necessario’ e ‘indubbiamente tossico’  ridotto a contenitore d’immondizia, dove lo mettiamo? Insomma: oggi Rossi, nella sua ormai nota prevedibile imprevedibilità, dice no al progetto. ‘Questo inceneritore non s’ha da fare’, dice parafrasando i ‘bravi’  manzoniani. E  Nardella, sposo abbandonato resta solo nel suo palazzone svuotato di una parte di potere.
SANT’ORSOLA  SVANISCE
Salta la ristrutturazione tanto discussa di Sant’Orsola, dove erano coinvolti personaggi importanti. Uno di questi Bocelli, ha ripreso i suoi cocci e se n’è tornato sul suo uscio.  Si parlava di un grosso centro musicale che svanisce nell’aria.
STAZIONE TRENI VELOCI
Per pietà accenno appena alla vicenda della  stazione per i treni dell’alta velocità. Storia penosa che ormai tra Ferrovie, Grandi Stazioni e Comune di Firenze, hanno fatto diventare una sorta di novella dello stento, che non diverte, offende lo sviluppo della città e soprattutto i suoi cittadini. Che subiscono e tacciono. Uno scavo enorme in attesa di sviluppi ricorda le mine dei tedeschi in ritirata in Por Santa Maria. Almeno loro si ritirarono spinti via dalla storia. Oggi non si ritira nessuno. Né si sa ancora da dove passerà la linea dell’alta velocità. Sopra o sotto?
LO STADIO PERDUTO
C’ è infine la questione Stadio: nessuno ne parla più, ma è storicizzata ormai: Della Valle lo voleva a pochi passi dalla Scuola sottufficiali dei CC, corredato da una cittadella sportiva. Si era parlato di collocarlo al posto del ‘Centro del Freddo’, poi si erano individuate altre zone limitrofe, ma nessuno – tanto per dire – aveva parlato mai di parcheggi e viabilità in una zona assediata da aeroporto- tribunalone tardogotico – università – alta intensità abitativa e così via…L’ultimo appuntamento è previsto entro la fine dell’anno ma siamo di fronte ad un silenzio tombale. A chi rimmarà in mano il cerino? Il Comune sta facendo le corse per spianare la strada ai della Valle, ma a pochi giorni della scadenza  regna su Novoli una fittissima nebbia.
LA PISTA DEL VENTO
E a proposito di aeroporto, si sono fatti passi avanti sulla pista. Si farà, dicono. E’ sempre un bene avere una struttura così a due passi, ma la cosa va risolta una volta per tutte e rapidamente: negli ultimi giorni di vento medio, aerei arrivati da Londra e Parigi, hanno provato e riprovato ad atterrare, fra spavento e vomito dei passeggeri. Acuni piloti ci sono  riusciti, altri hanno preferito andarsene a Bologna coi disagi che ognuno può immaginare. E non sono casi rari.
FIRENZE COME PAPEROPOLI
Ecco, tutto sommato questo è solo un accenno delle cose perdute improvvisamente negli ultimi tempi. Un pericoloso indice di perdita di mediazione e di potere di  Palazzo Vecchio. La città è piegata e piagata dall’assalto di un turismo quasi vandalico, incontrollato , sfacciatamente senza regole, che la svilisce e la rosicchia, con gran festa dei venditori di pizze al taglio, grembiulini coi testicoli e il pene di David e ammennicoli vari, ma con gran detrimento delle sue strutture: un centro urbano invivibile bellissimo e invisibile, incontrollato nel traffico di giorno e nelle movide sconsiderate della notte, dove la cultura ha ceduto spazio una barbarie incalzante, non solo tollerata, ma allevata con cura. Si è perso anche il controllo di una città patrimonio del mondo. E’, drammaticamente, come se si trattasse di Paperopoli, non di Firenze.
 

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