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Lo stadio alla Mercafir? Una partita a ping pong

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di Francesco Matteini
progetto-stadio-mercafir1-1 Sull’idea di dotare Firenze e la Fiorentina di un nuovo stadio si procede in stile ping pong. Può anche andar bene così, purché non si tratti di un sottile giochino a chi resta col cerino in mano. Vediamo i passaggi fino ad oggi:
> Atto primo – Parte la Fiorentina nel 2008 con la famosa conferenza stampa di Diego Della Valle nella quale presenta il “progetto” (in realtà un disegnino e poco più) di Fuksas e la richiesta di 80 ettari per la “Cittadella viola”, strizzando l’occhio all’area di Castello. Palla al Comune.
> Interludio – Novembre 2008: il sequestro da parte della magistratura dell’area di Castello cancella, di fatto, questa ipotesi fra quelle percorribili.
> Atto secondo – I tempi di reazione di Palazzo Vecchio sono da bradipo, comunque dopo aver cercato in lungo e in largo, anche fuori dal territorio comunale, un terreno adeguato per dimensioni, si annuncia di aver individuato l’area Mercafir (anche se è 32 ettari,meno della metà di quanto richiesto) come adatta allo scopo. Palla ai Della Valle.
> Interludio – I Della Valle fanno sapere di essere interessati, ma attendono gli atti ufficiali. Palla al Comune.
> Atto terzo – Il Consiglio comunale (novembre 2012) approva la variante urbanistica che formalizza la destinazione della parte sud dell’area Mercafir per lo stadio e una mini-cittadella. Palla ai Della Valle.
> Atto quarto – La Fiorentina presenta il piano per lo stadio nell’area Mercafir, ma la vuole tutta (circa 48 ettari). Palla di nuovo al Comune.
> Interludio in attesa dell’Atto (forse) finale  – Il sindaco aspetta il  responso dei tecnici di Palazzo Vecchio.
>  Ora vedremo se il Comune butterà la palla in tribuna, solo per prendere tempo; la rilancerà ai Della Valle, con una proposta di mediazione; o la metterà a terra dando il via ufficiale alla partita-stadio.
> Preparate gli applausi ma anche i pomodori.

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