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L’Ultramaratona di Asolo nel segno di Voa Voa! Onlus

Redazione
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Da Asolo fino alla cima del monte Grappa, a circa 1800 metri di altezza, e ritorno. È l’impresa che due corridori, il 48enne Fulvio Moneghini e il 42enne Sandro Gaffurini, hanno scelto di compiere con l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno dell’opera solidale che l’Associazione Voa Voa! Onlus Amici di Sofia di Guido de Barros e Caterina Ceccuti, sta realizzando fin dalla sua costituzione. A favore di tante famiglie da ogni parte d’Italia, costrette a combattere quotidianamente due diverse battaglie ugualmente logoranti, contro la malattia e contro la solitudine. Ieri, sabato 18 luglio alle ore 14 i due atleti sono partiti dal centro di Asolo indossando la maglietta e il cappellino dell’Associazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione delle famiglie con minori affetti da patologie rare e neuro degenerative. Quella di Asolo è definita la Super Maratona proprio perché rappresenta una delle sfide più belle e impegnative tra quelle nazionali, con 1700 m di dislivello e un panorama mozzafiato che si snoda tra le colline di Maser e un luogo sacro come meta, la cima del monte Grappa. Da sempre appassionati di corsa, dal 2005 ad oggi i due atleti hanno preso parte ad oltre 500 maratone in tutto il mondo, che affrontano preparandosi con 600km di allenamento all’anno. Dopo quella di New York nel 2008, Fulvio ha partecipato a quella lunga 111 km del deserto del Sahara sia nel 2010 che nel 2014, dove ha ottenuto un ottimo piazzamento conseguendo il terzo posto in ordine d’arrivo. Anche Fulvio e Sandro sono a loro modo ‘rari’ come le patologie di cui si occupa Voa Voa! Onlus. I luoghi impervi in cui si svolgono le corse, che richiedono un particolare sforzo fisico, fanno sì che le ultramaratone siano appuntamenti sportivi di nicchia praticati da un numero ristretto e selezionato di atleti. “Se abbiamo deciso di dedicare la nostra impresa sportiva a Voa Voa! Onlus – ha dichiarato Fulvio Moneghini – è perché la preziosa opera solidale dell’Associazione di Guido e Caterina rassomiglia molto a ciò che noi affrontiamo durante la gara. Prima di tagliare il traguardo fissato sulla cima di una montagna, ci aspetta un percorso carico di insidie, fitto di salite e difficoltà. Una battaglia logorante simile a quella che le famiglie, nel terribile momento di una malattia inguaribile diagnosticata ad un figlio, affrontano nell’indifferenza e nell’abbandono delle istituzioni. Ma che grazie a Voa Voa! riescono a vincere ritrovando il coraggio e la forza necessaria per non arrendersi, reagire allo sconforto, superando tutti gli ostacoli della malattia e della solitudine”.

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