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Montella torna all'antico e la Fiorentina espugna Verona

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Cuadrado
 
 
Le pagelle di Tommaso Borghini
 
NETO 6: Non è esente da colpe sul gol del Verona perché sceglie di uscire e lo fa fuori tempo massimo, agevolando il tocco a porta vuota di Lopez. Salvato dalla traversa in un paio d’occasioni. Un’ottima parata sulla botta improvvisa di Christodoulopulos. La sufficienza stavolta è stiracchiata.
BASANTA 6: E’ un difensore lineare che si nota poco perché commette pochi errori ed è difficile da saltare. Nell’attuale difesa viola, che ha dato recentemente segni di cedimento, pare un puntello necessario e lo dimostra al Bentegodi.
GONZALO RODRIGUEZ 6: In molti invocavano una sua “retrocessione” in panchina, ma Montella non vuole privarsi della sua personalità. La sua gara è controversa: segna il gol del vantaggio sugli sviluppi di un corner e spiana la strada a Toni in occasione del provvisorio pari veronese. Però poi tiene botta nei duelli col gigante ex viola e, di questi tempi, non è poco.
SAVIC 6,5: L’unico0 errore lo commette nel finale perdendo la marcatura di Christodoulopulos che, per poco, non punisce i viola. Per il resto non concede niente ed è pure preciso nella fase di rilancio.
PIZARRO 6: Ormai è noto: sa deliziare la platea con giocate sublimi e prendere per mano la squadra a meraviglia. Ma rischia sempre qualcosa di troppo. Stavolta lo fa sfiorando un secondo giallo (per una palla trattenuta tra i piedi oltremodo) che avrebbe messo in seria difficoltà la Fiorentina. Per fortuna l’arbitro lo grazia.
BORJA VALERO 6: Presidia la metà campo con maggiore convinzione rispetto alle prime uscite stagionali e conferma di essere in crescita. Ma non è ancora al top del suo standard. E la Fiorentina, per tornare a girare a mille, ha bisogno del miglior Borja Valero.
MATI FERNANDEZ 6: Montella decide di puntare su di lui, dirottando Aquilani in panchina. Un grande segnale di fiducia che il buon Mati ripaga a metà. Sua la palla dal corner da cui nasce il gol del primo vantaggio. Suoi un paio di passaggi illuminanti, ma anche alcune pause di troppo.
JOAQUIN 7: Ha tanta ruggine addosso e quando vengono annunciate le formazioni ufficiali sono in molti storcere la bocca leggendo il nome dello spagnolo. E invece lui zittisce tutti con una prestazione all’altezza, fatta di tanti dribbling vincenti sulla fascia e di tanto sacrificio per la squadra. Dimostra di essere un elemento per il futuro
Dal 31‘ st BABACAR 5,5: Entra nel finale edovrebbe sfruttare meglio le praterie di cui gode col Verona proteso un po’ scriteriatamente all’attacco.
ALONSO 7: Gioca da esterno sinistro del 3-5-2, un ruolo nel quale non dovrebbe avere molta dimestichezza. Ma dimostra l’esatto contrario, giocando la sua migliore gara da quando è a Firenze. Due assist decisivi per i gol viola e anche un paio di conclusioni con cui sfiora la gloria personale. Dal 20’ st VARGAS 6: Non ha la “gamba” di Alonso, ma è attento e concentrato sulla fascia.
CUADRADO 7+: Parte col freno a mano tirato e girovaga per il campo prima di trovare la giusta posizione. Quando trova lo fa, comincia a mettere in crisi la retroguardia del Verona. Se l’arbitro fosse più attento meriterebbe un rigore nel primo tempo. Poi segna il gol decisivo con un perfetto inserimento. Infine retrocede per dare man forte alla difesa sotto pressione. Insomma è lui a determinare il match, rispondendo presente all’appello di Montella che gli chiedeva di ricominciare a fare la differenza.
GOMEZ 5,5: Si impegna come un matto e tiene impegnati i due centrali del Verona. Nel primo tempo ha una nitida palla gol, ma colpisce la traversa (la seconda consecutiva dopo quella col Napoli). Nella ripresa piovono tanti cross per la sua testa e lui, forse un po’ stanco, arriva sempre secondo. Encomiabile per la dedizione, ha bisogno di una rete per sbloccarsi e riacquistare quella sicurezza sotto porta che, a oggi, gli manca tantissimo. Dal 37’ st KURTIC s.v.
MONTELLA 6,5: Torna (finalmente) al 3-5-2 e la squadra ne trae giovamento, acquistando sicurezza in tutti i reparti. Gonzalo Rodriguez, protetto da Basanta e Savic, è più tranquillo. Pizarro ha più soluzioni nel dirigere l’orchestra. Alonso sfodera assist a ripetizione e Cuadrado ricomincia a fare la differenza. Ma la vera mossa vincente è il rilancio di Joaquin, tolto dalla naftalina e davvero prezioso per scardinare la retroguardia del Verona.

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