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Museo del Novecento, apre ‘Maestà Tradita’ di Gaetano Pesce

Redazione
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nardella-sgarbi-risalitiLa mostra “Maestà tradita” di Gaetano Pesce, promossa dal Comune di Firenze e organizzata da Mus.e, è stata presentata ieri mattina dal sindaco di Firenze Dario Nardella, dalla responsabile scientifica del coordinamento del Museo Novecento Valentina Gensini e dai curatori Vittorio Sgarbi e Sergio Risaliti (nella foto con il sindaco), in presenza di Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno e Petra Filistrucchi, vicepresidente Associazione Artemisia. Assente per un problema di salute Gaetano Pesce.

L’artista, designer, architetto, creatore di icone della nostra epoca come la celebre seduta Up, fin dalla fine degli anni ’60 ha messo al centro della propria ricerca interdisciplinare proprio la donna, e con essa l’intero universo femminile e, collegando in questa sua intuizione gli aspetti più profondi e arcaici dell’essere donna (il femminino) alla realtà sociale, politica ed economica del nostro tempo. Antropologia, storia dell’arte, sociologia, folclore, biopolitica, geopolitica: nel suo, sperimentando immagini e materiali con una libertà espressiva e iconografica assolutamente esemplari.

Fin degli esordi, Gaetano Pesce ha contribuito ad abbattere i confini tra architettura, arte e industria, costruendo un universo immaginifico di progetti e di oggetti diventati vere e proprie icone della creatività, ormai riconosciuti e analizzati in tutto il mondo accademico e non solo. Le opere “multidisciplinari” di Pesce fanno, infatti, parte delle collezioni permanenti delle più importanti istituzioni culturali. Presente in tutti i più prestigiosi musei americani, dal MoMA al Metropolitan Museum, dal Vitra Museum al Louvre, Pesce ha esposto ovunque in Europa e nel resto del mondo, dal parigino Centre Pompidou al MAXXI di Roma.

In Piazza Santa Maria Novella, in relazione con la magnifica facciata della basilica progettata da Leon Battista Alberti, l’artista, appena si sarà ristabilito e potrà essere a Firenze, esporrà una scultura inedita, concepita per lo spazio pubblico, in relazione con il contesto storico-artistico e religioso.

Si tratta di una monumentale figura di donna, avvolta in un lungo mantello, una sorta di Mater matuta ( come quella conservata al Museo Archeologico di Firenze), ma anche archetipo ispirato alla “Maestà” cristiana (l’iconografia della Madonna in trono), e quindi eco contemporaneo di quella celeberrima “Madonna Rucellai ” commissionata nel 1285 a Duccio di Boninsegna dalla confraternita dei Laudesi per la cappella della compagnia in Santa Maria Novella, poi spostata alla fine del cinquecento nella cappella Rucellai della chiesa domenicana, infine trasferita agli Uffizi nel XX secolo.

la Maestà tradita vuole essere un monumento alla ‘liberazione’ femminile e del femminile, testo di accusa e manifesto di una nuova civiltà, condanna per un mondo maschile che continua a tradire, offendere e violentare la sacralità del corpo femminile, costringendo la donna a sopportare esperienze di mercificazione, manipolazione ed emarginazione insopportabile, la pena mai sopita di “essere donna”.

Nel Museo Novecento, il percorso espositivo si snoda tra le nuove sale espositive e la Cappella interna, in un’esposizione dalla doppia valenza: performativa e antologica. Con circa venti disegni, di cui moltissimi inediti, è rappresentata l’evoluzione, dagli anni Sessanta ad oggi, di quella che è stata la tematica fondamentale di uno dei più grandi interpreti dell’arte e dell’architettura contemporanea: quella della donna come centro del mondo, e del femminino come forza creativa assoluta.

Informazioni
Museo Novecento, piazza Santa Maria Novella
Tel. 055-2768224, 055-2768558 (da lunedì a sabato 9.30-13.00 e 14.00 -17.00, domenica e festivi 9.30-12.30)
Mail info@muse.comune.fi.it
Web www.museonovecento.it

 

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