Home VETRINA Checcucci, Aurorità di bacino. "Firenze ancora a rischio alluvione" . Ma intanto...

Checcucci, Aurorità di bacino. "Firenze ancora a rischio alluvione" . Ma intanto ilmvia al ponte Bailey sul Mugnone

admin
455
0

Mugnone-big-checcucci“Il rischio di una nuova alluvione a Firenze esiste ancora” e se si ripetessero le stesse condizioni del 1966, “attualmente succederebbe più o meno la stessa cosa, perché a livello di opere idrauliche si è fatto solo qualcosa e non sono sufficienti da dire che in Santa Croce l’acqua non ci andrebbe”. Lo ha detto il segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Arno Gaia Checcucci ieri a Firenze. L’alluvione, ha aggiunto, “forse si sposterebbe un po’ più a valle e stavolta sarebbe più preoccupante la situazione a Scandicci e Lastra a Signa”.
Secondo Checcucci, nel caso dell’Arno, le opere contro il rischio idraulico sono “fondamentali e strategiche perché solo con queste si abbassa il rischio. L’innalzamento della diga di Levane e le 4 casse di espansione a Figline Valdarno, permetterebbero di invasare quasi 40 milioni di metri cubi di acqua con una diminuzione del picco di piena di quasi del 20%, e poter così gestire il rischio su Firenze”.
In riferimento al rischio di esondazioni tipo Genova,  Parma o Grosseto, “Si tratta di episodi caratterizzati da durate brevi, – si legge nel comunicato dell’Autorità di Bacimo – alte quantità di precipitazione che tipicamente interessano porzioni limitate di territorio e che non sono generalmente considerati nella normale mappatura della pericolosità idraulica. Per questo si hanno forti criticità in025-Foto-Cambi-Piena-Arno-13-Nov-12 045_RS corrispondenza di opere quali ponti, ferrovie e altre infrastrutture viarie, limitrofe ai corsi d’acqua che vengono dimensionate secondo criteri basati su di un tempo di ritorno più alto (Tr 200) e quindi con una frequenza di accadimento nel corso degli anni più bassa. A questi si aggiungono gli eventi più disastrosi, come Genova e Albegna, che sfuggono alla catena progettuale. Questo tipo di eventi, in funzione delle caratteristiche idro-morfologiche del bacino preso in esame, possono generare episodi di piena improvvisa, con una furia delle acque e con impetuosità incontenibile.
Nell’occasione il segretario generale Cecchucci ha analizzato anche la situazione degli affluenti in modo particolare dell’Affrico, del Mensola e del Mugnone. Situazione arischio per tutti e tre con l’Affrico (intubato molti anni fa) potrebbe addorittura “scoppiare” per una bomba d’acqua tipo Genova. Situazione problematica anche per il Mugnone che, secondo il climatologo Maracchi, è quello che porta più rischi alla città. “Molto più dell’Arno”
Ebbene le autorità competenti e fra questi c’è anche il segretario dell’Autorità di bacino, Gaia Cecchucci, e l’ Alessia Bettini Assessore all’ambiente del Comune di Firenze,  che hanno gettato l’allarme esondazione hanno rilasciato l’autorizzazione per innalzare due barriere rappresentate dalle spallette del ponte Bailey che impediscono in deflusso corretto dell’acqua del Mugnone in caso di bomba d’acqua o piogge insistenti.   Non solo verrà abbattuta di oltre un metro e mezzo per circa 20 metri la spalletta del Mugnone lato viale Milton per la ragione di stato (o meglio del comune) senza considerare il pericolo per la città per le strade tutto attorno.
“Riteniamo utile ed essenziale lo studio presentato oggi – ha concluso l’aassessore Bettini – perché ci aiuta ad aggiornare meglio il piano di emergenza di protezione civile. Strumento che è di competenza del Comune di Firenze e che presenteremo con un anno di anticipo all’inizio del 2015″
C’è da riflettere e chiedere come è stato inserito il nuovo Ponte Bailey nel paino della protezione civile con le spallette che fanno da argine ad eventuali piene del fiume dal carattere torrentizio.
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui