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L’importanza del turismoLavoro, investimenti ma pianificare meglio il futuro. Indagine Fondazione del Bianco-ETAO

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Sia i residenti, sia chi frequenta Firenze ma abita in provincia o fuori provincia, ha ben presente quanto sia importante il turismo per l’economia della città, anche se ha un’idea molto vaga del suo valore economico e della dimensione reale del fenomeno. È quello che emerge dallo studio “Il Turismo a Firenze, il punto di vista dei residenti” promosso da ETOA – Associazione Europea del Turismo in collaborazione con Fondazione Romualdo Del Bianco – Life Beyond Tourism e il Centro Studi Turistici di Firenze con il Patrocinio del Comune di Firenze. Al di là dei risultati sui singoli aspetti proposti dall’indagine, il dato che sintetizza il “pensiero” dei fiorentini verso il turismo è quel 77% del campione che chiede di fare attenzione alle politiche di sviluppo, pianificando al meglio la crescita del mercato.

Obiettivo dello studio, che si è svolto tra il 12 aprile e il 12 maggio 2016 e che ha visto partecipare oltre 2.960 persone, è dare un’idea della politica sulla quale potrà essere incentrato il futuro sviluppo del turismo per il territorio. Le risposte risultate valide sono state 2.264 e fra le persone che hanno risposto, sono tre le fasce di età prevalenti: il 22,4% ha fra i 41 e i 50 anni, il 21% fra i 51 e i 60 e il 20,4% fra i 31 e i 40. Nel 51,9% dei casi si tratta di donne e nel 48,1% di uomini. La maggior parte dei soggetti che lo ha compilato (29.6%) risiede nel Quartiere 1, seguono Quartiere 2 (20,8%), Quartiere 5 (18.9%), l’altra metropolitana (10,3%), il Quartiere 4 (9,3%), il Quartiere 3 (7,2%) e infine i comuni esterni all’area metropolitana (3,9%).

Quello che emerge è la consapevolezza di vivere in un luogo al centro dell’interesse dei mercati nazionali e internazionali e che il continuo afflusso di turisti non solo rafforza il senso di “appartenenza”, il valore della “fiorentinità”, ma contribuisce alla conservazione di palazzi storici e siti culturali e favorisce le relazioni e gli scambi culturali tra i residenti e il resto del mondo. Ciò nonostante appare abbastanza diffuso un “sentimento non sempre positivo” verso il turismo per gli impatti che genera sul sistema macroeconomico e sociale della città.

L’effetto più negativo del turismo, secondo il sondaggio, è l’aumento dei prezzi di beni e servizi (80% delle risposte), mentre quello più positivo è la possibilità di sviluppo di nuove opportunità di lavoro (75.5%), seguito dalla crescita di appeal per investimenti (73.6%). Altro aspetto interessante messo in luce dalla ricerca è che una fascia molto larga di rispondenti (tra il 60 e l’80%) identifica con negatività media l’impatto del turismo sullo spopolamento del centro storico, mentre oltre la metà (tra il 50% e il 60%) riconosce al turismo la capacità di aumentare consapevolezza e orgoglio di vivere in una città Patrimonio Mondiale Unesco. Indicativo anche il dato che segnala da parte del 77% di chi ha risposto una pianificazione più attenta allo sviluppo futuro del turismo in città. Inoltre sono state indicate 72 diverse vie/piazze/zone di Firenze che vengono evitate per l’affluenza turistica: nelle prime tre posizione piazza Duomo (22.6%), via dei Calzaiuoli (17.6%) e Ponte Vecchio (7.9%). Sempre dal sondaggio emerge che il rapporto tra residenti e turisti è diventato ormai un tema cruciale per il governo della città e per la qualità della vita dei residenti, ma rimane la consapevolezza che la ricerca di un equilibrio è particolarmente difficile: la città avrebbe difficoltà a vivere sia con poco sia con troppo turismo. È convinzione di tanti che la città rischia di diventare un museo a cielo aperto a misura di turista e questa tendenza si può invertite solo con uno sforzo collettivo, sostenuto dall’Amministrazione Comunale e da tutti i settori economici.

“Oggi, grazie a questo studio, per la prima volta, siamo in grado di fornire una misurazione effettiva di cosa, secondo i residenti fiorentini, funziona e cosa no dell’industria turistica – spiega Fabrizio Ajò, Coordinatore dello Studio – Queste informazioni possono essere cruciali per programmare interventi e definire i prossimi passi del turismo, non solo per gli enti pubblici, ma anche per le organizzazioni private e per i residenti stessi. Sulla necessità di consultare e coinvolgere la comunità locale, lo studio risponde alle linee guida suggerite da UNESCO e UNWTO per lo sviluppo sostenibile di un sito patrimonio dell’umanità come Firenze. È in queste linee guida che si legge infatti quanto le comunità locali e la loro relazione con il turismo siano elementi fondamentali per l’conservazione e lo sviluppo di una destinazione”. “I residenti – ha spiegato l’assessore al Turismo del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini – si rendono conto dell’importanza dell’economia del turismo, ma la sottovalutano ancora stimandola in 800milioni di euro l’anno rispetto ai 2miliardi di spesa reale diretta dei turisti a Firenze. Il turismo è visto dai fiorentini e dagli utilizzatori della città come un elemento di valorizzazione e forte identità e orgoglio. E quando si chiede se è il caso di ridurre la presenza dei turisti in città, dice sì solo il 4 per cento”. “Lavorare sul rapporto fra i viaggiatori, i residenti e la rete di distribuzione dei servizi turistici – ha spiegato Carlotta Del Bianco, vicepresidente della Fondazione Romualdo Del Bianco – è essenziale per sviluppare un nuovo tipo di viaggio, in grado di favorire il dialogo fra le diverse culture, per una pacifica coesistenza, per uno sviluppo sostenibile dei territori. Per questo crediamo che questo studio possa dare indicazioni importanti su cosa fare per migliorare il rapporto tra gli attori di questo sistema che la Fondazione chiama Learning Communities come esplicitato nella pubblicazione i Siti Per Il Dialogo (Masso delle Fate Edizioni)”. “Dallo studio emerge chiaramente come i residenti abbiano ben presente l’importanza del turismo per l’economia della città di Firenze – spiega Alessandro Tortelli, direttore CST Firenze –. Sono presenti ovviamente anche alcune percezioni negative, come l’aumento dei prezzi di immobili, beni e servizi e l’affollamento per certe zone del centro storico, ma l’atteggiamento generale dei residenti è propositivo: si vuole cioè contribuire a migliorare l’ospitalità della città e la resa del fenomeno turistico, in un rapporto costante tra residenti e turisti che è ormai diventato il tema cruciale nel governo delle città come Firenze”. “Firenze è una delle destinazioni europee di maggiore rilievo, non solo per i musei e le chiese di fama mondiale o per i suoi bar, negozi e ristoranti, ma anche per i suoi abitanti e lo stile di vita che la contraddistingue – ha commentato Mario Bodini, chairman di ETOA -. I risultati dell’indagine hanno sollevato quesiti fondamentali. Come dovrebbe svilupparsi il turismo per essere ugualmente funzionale a visitatori e residenti? Quali azioni sono necessarie perché abbia una crescita sostenibile e possa fornire preziose opportunità di lavoro per gli anni a venire, soprattutto per i giovani? Firenze è stata per secoli un centro di innovazione: il ruolo che le spetterebbe di diritto è di assoluta avanguardia tra le città europee e il turismo culturale in genere del 21° secolo. ETOA è pronta a sostenere gli attori locali per il raggiungimento di tale fine”.

I risultati dello studio sono disponibili sul sito www.firenzerisponde.it e potranno essere utilizzati per fornire al Comune di Firenze e ad altre autorità politiche informazioni per contribuire al Piano di Gestone di Firenze – Città Patrimonio, affrontare problematiche e sfide della gestione del turismo e ottimizzare la sostenibilità e i benefici dell’economia del turismo. E serviranno anche a fornire ad aziende che operano nel turismo, altre aziende locali, organizzazioni senza scopo di lucro, conoscenze per permettere lo sviluppo di buone pratiche, prodotti e servizi sostenibili, socialmente responsabili e che tengano conto delle aspettative dei residenti. Lo studio ha visto come media partner il quotidiano La Nazione di Firenze, ma anche la collaborazione di Confindustria, CNA, Confesercenti, Associazione Esercizi Storici Tradizionali e Tipici Fiorentini, Florence Convention & Visitors Bureau, Centro Congressi Al Duomo, Fabrizio Ajò Marketing Consultancy, Vivafirenze.it, Studio Alchemico e 14 esercizi commerciali distribuiti in ognuno dei quartieri cittadini.

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