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Premio Filo d’Argento, anche Paolo Del Bianco premiato in Palazzo Vecchio

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La medaglia Fiorenza, per chi vive a fondo anche la terza età. C’è anche Paolo Del Bianco, presidente della Fondazione Romualdo Del Bianco fra coloro che quest’anno riceveranno il Premio Filo d’Argento, consegnato ogni anno a dieci personaggi di spicco del panorama culturale, istituzionale, sportivo e imprenditoriale italiano. Premiato non solo come dirigente d’azienda ma soprattutto per quanto ha saputo dare alla società al di là del suo ruolo: Paolo Del Bianco, imprenditore alberghiero fiorentino, nel 1998 ha deciso di dar vita alla Fondazione Romualdo Del Bianco per dedicarsi a intessere rapporti internazionali per l’avvicinamento dei popoli attraverso gli scambi culturali e l’accoglienza.
L’appuntamento con la 21ª edizione del Premio Filo d’Argento, manifestazione promossa dall’Auser Volontariato Toscana con l’Assessorato al Welfare e alla Sanità del Comune di Firenze è fissato per mercoledì 21 giugno (ore 15.30) nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. A consegnare la medaglia ai dieci premiati saranno Sara Funaro assessore al Welfare e alla Sanità del Comune di Firenze, Caterina Biti presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Eugenio Giani presidente del Consiglio Regionale della Toscana. A condurre la cerimonia sarà il giornalista Fabrizio Borghini.
Oltre a Paolo Del Bianco, riceveranno la medaglia “Fiorenza” realizzata dal professor Roberto Ciabani e da sempre simbolo del premio: il regista Pupi Avati, il tenore pratese Lando Bartolini, l’attrice Fioretta Mari, l’ex calciatore della Fiorentina Picchio De Sisti, l’editore Mauro Pagliai a cui si deve anche la riapertura del Niccolini, Wanny Di Filippo, meglio conosciuto come Il Bisonte per l’azienda di pelle che ha riportato Firenze nei quartieri alti del volley, il neurochirurgo Pasquale Mennonna, la stilista Pola Cecchi, il maestro Pino Pinelli, uno dei maggiori artisti italiani contemporanei.
Nomi di assoluto prestigio insomma, scelti oltre che per il loro mai dismesso impegno nelle rispettive professioni, anche per la grande visibilità che ancora mantengono all’interno dei mezzi di comunicazione di massa divenendo dei veri e propri testimonial della terza età. Infatti, la finalità principale del premio è quella di trasmettere un messaggio positivo a quanti vivono questo periodo della vita come un momento di disimpegno, di rassegnazione al “dolce far niente”, di esclusione dai gangli vitali della società.

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