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Si apre a Pisa la più grande mostra sulla ceramica

Redazione
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14b.bacino S.Miniato_04Dieci secoli di storia, tra artigianato, commerci internazionali e trasformazioni culturali: si apre sabato 5 maggio la più grande mostra sulla ceramica mai realizzata in Italia, Pisa città della ceramica. Mille anni di economia e d’arte, dalle importazioni mediterranee alle creazioni contemporanee. Il progetto, realizzato dalla Società Storica Pisana, si sviluppa nel corso dei prossimi sei mesi, fino al 5 novembre, in quattro sedi espositive principali: San Michele degli Scalzi, Palazzo Blu, Camera di Commercio di Pisa, Museo Nazionale di San Matteo.

Oltre 500 pezzi in mostra, un cartellone di eventi dedicati a tutte le fasce di età, percorsi guidati in città e nel territorio pisano alla scoperta di palazzi inediti, chiese decorate da bacini ceramici, esempi di archeologia industriale e ceramisti ancora in attività, ma anche un sito web fruibile da smartphone, con mappe personalizzabili per costruire in autonomia il proprio itinerario di visita. La mostra, infatti, invita a rileggere un intero territorio, che fu un’avanguardia nella tecnica destinata a cambiare le abitudini dell’Occidente, cominciando dalla tavola, per diventare un settore trainante per l’economia: la produzione della ceramica.

L’inaugurazione ufficiale è prevista per sabato 5 maggio alle ore 18 nelle sedi di San Michele degli Scalzi, Palazzo Blu e Museo Nazionale di San Matteo, mentre l’esposizione alla Camera di Commercio aprirà al pubblico venerdì 1° giugno. Ad aprire il cartellone di eventi collaterali in una sorta di anteprima della mostra, il 5 maggio prossimo alle 15 a Palazzo Gambacorti nella Sala delle Baleari, sarà la presentazione della nuova edizione di una delle opere letterarie più importanti del Medioevo pisano, il Liber Maiorchinus de gestis Pisanorum illustribus, composto all’indomani dell’impresa balearica (1113 – 1115), a sottolineare i profondi legami della produzione ceramica pisana del Duecento con gli ambienti islamici di area spagnola

San Michele degli ScalziIl cuore della mostra sarà il Centro Espositivo San Michele degli Scalzi (viale delle Piagge), adiacente ai resti della fabbrica Richard Ginori. L’allestimento si snoderà nei locali disposti intorno all’antico chiostro, con vista sul campanile decorato dai bacini ceramici, ripercorrendo la storia di una produzione manifatturiera e artistica che ha caratterizzato Pisa e il suo territorio a livello nazionale e internazionale dal primo medioevo sino al XX secolo. Sarà possibile approfondire le tecniche utilizzate prima dell’anno Mille, l’espansione del settore lungo il fiume Arno prima e sulle rotte del Mediterraneo poi, fino all’età industriale.

L’arte pisana della ceramica, nata già in età antica, affonda infatti le radici del suo sviluppo nelle importazioni via mare da aree islamiche e bizantine. In principio furono le Maioliche, manufatti realizzati prevalentemente per uso alimentare, con coperture vetrificate colorate, chiamate così per la provenienza dall’Isola di Maiorca. Acquisite le tecniche, all’inizio del Duecento i ceramisti pisani, primi in Toscana e tra i primi in Italia, avviano un’eccellente produzione di ceramica decorata che fu esportata in tutto il bacino del Mediterraneo. Rinnovatasi nel corso dei secoli, la produzione ceramica pisana si espande fino all’Ottocento, conquistando l’Europa e le Americhe. Di epoca più recente la nascita di piccole fabbriche, in grado di rispondere al fabbisogno locale, ma anche di proseguire nelle esportazioni di manufatti di valore artistico: un panorama in cui s’impone tra primo e secondo dopoguerra il grande sviluppo industriale della Richard-Ginori.

Presso il Museo Nazionale di San Matteo (piazza San Matteo in Soarta, 1) è stata realizzata la sala espositiva dei “bacini ceramici” riallestita per l’occasione, mentre a Palazzo Blu (lungarno Gambacorti, 9) è previstoun percorso dedicato alle più antiche ceramiche medievali provenienti da scavi recenti praticati in zona. Il Novecento sarà invece protagonista nella sede della Camera di Commercio di Pisa (piazza Vittorio Emanuele II, 5), che ospiterà una sezione espositiva dedicata alle produzioni tardo ottocentesche e novecentesche, compresi una serie di oggetti di uso quotidiano, come pipe, lampade e strumenti di vario genere. A partire dal 1° giugno sono previsti una serie di incontri con i ceramisti contemporanei attivi in area pisana e mediterranea (

ceramica_Aquila italiana“Questa mostra – spiega Monica Baldassarri, curatrice del progetto – ricostruisce il quadro corale di una dimensione produttiva, sociale e anche artistica che – attraverso varie fasi storiche – ha coinvolto centinaia di uomini e donne, comprendendo opere all’avanguardia per tecnica e iconografia, destinate alle élites cittadine, italiane ed europee, e prodotti più seriali che sono stati fabbricati ‘in massa’ e distribuiti capillarmente, costituendo un settore economico importante per Pisa e per tutta la Toscana”.

“La varietà di forme e decori visibile attraverso le ceramiche di importazione mediterranea – aggiunge Marcella Giorgio, coordinamento scientifico della mostra – consente di cogliere la complessità del mondo medievale in cui essi furono creati, con tecniche all’avanguardia per l’epoca e sconosciute sul territorio italiano”.

Per tutta la durata della mostra sarà inoltre possibile fruire di una serie di “percorsi della ceramica” in città e negli immediati dintorni, alla scoperta di chiese decorate da bacini ceramici, case-torri in cui è impiegato il cotto decorato, edifici del primo Novecento impreziositi da elementi ceramici e centri produttivi del territorio limitrofo.

51 SAN ZENO CUSIN_lowLa tradizione ceramista pisana infatti in età moderna si espande anche al territorio, conoscendo particolare fortuna tra ‘600 e ‘800 con l’apertura di numerose botteghe in alcuni dei centri del basso Valdarno. La capillarità delle produzioni ceramiche locali permette di creare un percorso ideale lungo le sponde dell’Arno (“Un fiume di ceramiche”), che a partire da Vicopisano (con le produzioni di San Giovanni alla Vena), si snoda attraverso le realtà artigianali che caratterizzano le tradizioni di Calcinaia, Pontedera, Montopoli in Valdarno, S. Maria a Monte, Castelfranco di Sotto, per arrivare fino a S. Miniato e Fucecchio, tutti luoghi che ospiteranno allestimenti ed eventi paralleli alla mostra principale.

Info e programma completo: www.pisacittaceramica.it

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