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di Piero Campani Tutti alla ricerca di nuovi volti per la Fiorentina. Giovinco? Pato? Ma abbiamo già in casa Marin

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montellaPato, Giovinco, eccetere, eccetera, tutti nomi che servono per vendere giornali, quelli della carta stampata. Ma basta analizzare in profondità la questione viola per capire che sarebbe una nuova operazione come quelle portate avanti nell’estate per vedere poi giocatori considerati ad alto livello sedere continuamente in panchina se non  in tribuna.
Non importa dilungarsi in tante righe per fare il punto. Dobbiamo essere sintetici come vuole il nuovo volto dei media.
1)  Fra i tanti addetti ai lavori scopritori di nuovi volti per la Fiorentina possibile che nessuno abbia riflettuto che Giovinco e in qualche modo Pato non sono altro che un doppione di Marin. Allora visto che abbiamo Marin in casa inutile girare intorno a questi due nomi.
2) Marin come Mati    Montella in questa fase di permanenza a Firenze ha dimostrato che non ha molta voglia di concentrarsi su giocatori da ricostruire per farli arrivare allo stesso livello degli altri. Anche se le potenzialità ci sono. L’unico su cui Montella, dimostrando di avere ragione, ha puntato è stato Mati Fernandez che oggi è una certezza. Basta che Montella si applichi un poco di più anche su Marin ela Fiorentina e vari Giovinco, Pato etc l’ha già in casa con Marin.
3) Nuovi arrivi Nel breve spezzone di intervista in occasione della festa viola Montella ha assecondato la teoria del presidente Andrea Della Valle e di Pradé per restringere la rosa attuale cercando di “sistemare” giocatori che non fanno parte dell’IdeaMontella.  Mentre  per i primi due l’intento è quello di rientrare nei parametri pensati all’inizio del campionato, per il terzo rappresenta la possibilità di avere a disposizione nuovi  arrivi.  Se il budget non è alto si rischia di andare a prendere elementi che sono una copia di quelli che si vuole mandare via.
4) Bocciatura Siamo alle solite, alle stesse cose che il tecnico aveva pronunciato alla fine del campionato scorso quando affermò che per continuare a salire è necessaria “una rosa allo stesso livello fra titolari e meno”.   La conseguenza è la stessa. I giocatori che sono arrivati non soddisfano il tecnico.  Possibile che uomini di esperienza come Macia e Pradé abbiamo portato in riva all’Arno giocatori senza aver avuto l’ok di Montella? Ci sembra impossibile.

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