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Tutti contro tutti ma accordi segreti, liste in alto mare, assenza di programmi.Ecco la nuova politica

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A tre mesi da quelle che d il Movimento 5 stelle vorrebbero essere elezioni piene di sorprese un po’ per tutti, anche per quelli che si definiscono politologi ma non si sono ancora convinti che la vecchia politica stia radicalmente cedendo il posto alla nuova, dove il populismo oggi dominante come forma estrema di democrazia avanzata,  ingenera veramente una serie di dubbi sul meccanismo della politica. E muta, almeno sulla carta le definizioni tradizionali e destra sinistra e centro, per arrivare, forse, ma sarà credo davvero difficile in un paese come il nostro, a una riformulazione  partitica all’americana intesa come Democratici, Repubblicani e Radicali.

In fondo non sono pochi quelli che vedono legami ideologici profondi fra il Movimento 5 Stelle e una parte del PD. A tre mesi dal voto, dicevo, nessun ha preso ancora a Firenze e in gran parte della Toscana, le decisioni definitive che consistono nell’aprire  una campagna elettorale che si preannuncia molto combattuta.

TRE SOLI PARTITI  si sono fatti avanti. Il primo è stata CasaPound con una giornata intera all’AC Hotel di Firenze ha presentato come candidato sindaco Saverio Di Giulio. poi Fdi con Marchesschi. Come era previsto ad aver indicato  senza remore, il nome del candidato sindaco è stato il PD, ma a  questo partito toccava la scelta più facile: una riproposta indiscussa per Dario Nardella, sindaco uscente che, per alcuni, ha un solo neo: quello di essere un renziano di ferro. Nardella 5 anni fa fa strappò a Eugenio Giani la candidatura che forse meritava per la sua conoscenza della città e gli anni trascorsi ai vertici di Palazzo Vecchio. Ma oggi Giani punta alla presidenza della Regione, dove  ha operato attivamente per cinque anni come presidente del Consiglio. Non siamo ancora partiti con le candidature ma Giani si trova già  a tu per tu  con il nome di Nencini assistito da Toccafondi  e sul dirizzone d’arrivo quello della Ceccardi, nome nuovo forse, ma che è quello della responsabile regionale della Lega  che si dice sia stata indicata da Salvini.

Un gioco interessante da seguire quello che dovrà decidere il dopo Rossi che certo è stato sempre molto vicino ai problemi della sua provincia su una serie di decisioni importanti come quella dell’aeroporto, del teatro Nazionale – che ha visto l’accorpamento  ideale Pergola-teatro  Era, nel tentativo di rientrare nei numeri  necessari per la nomina – numeri che aveva solo il Metastasio di Prato ma che  l’amministrazione pratese ha cortesemente ceduto a Firenze e Pontedera, non presentando la domanda al ministero. Anche questa se volete è politica. Piaccia o no. A Prato,  in compenso la Regione ha dato un ospedale sottostimato alle necessità del territorio e che adesso va allargato.

 

Ma torniamo alle liste comunali e ai candidati sindaci: si potrebbe dare per scontato il nome di Bocci, da parte della Lega e, salvo alcune riflessioni da definire, anche  da parte di Fratelli d’Italia.  Forza Italia invece nicchia e pone alcuni paletti: Bocci andrebbe bene, pare, ma se la Lega lasciasse spazio di scelta a Forza Italia su Prato e Livorno. Discorso piuttosto complesso, vista la situazione pratese ancora molto incerta sui nomi e su gli accordi elettorali. Non solo ma si ventila che forza Italia tema, in caso di ballottaggio, che Bocci possa fa convergere i suoi voti su un Pd diventato schiavo delle liste civiche. Un assurdo che molti invece ritengono possibile sostenendo che Bocci fino a ieri presidente dell’Unitalsi, dalla quale è dimissionario, si è trovato la candidatura del presidente regionale Unitalsi in una lista civica in appoggio a Nardella, cosa che ha raffreddato alcuni entusiasmi ma che certo verrà chiarita.

 

Vaghe tesi di possibili accordi di questi tipo sono rumors  che arrivano anche da Roma dove c’è chi sostiene che nel corso dell’ultima riunione della Lega, si sia discusso di non attaccare troppo Nardella sul tema tramvia, croce e, si fa per dire, delizia dei fiorentini, soprattutto per l’ultimo tratto Firenze Bagno a Ripoli. Ma è tutto da provare. Certo è che la Ceccardi ha fatto chiaramente intendere  che  il rapporto con Forza Italia non è splendido. O meglio solo con Mugnai.  Sostenendo che quando Forza Italia era al 15% e “noi  al 2, non ci rispondevano neppure al telefono, oggi ci devono dare il tempo per riflettere”.

A conti fatti, fino a questo momento il centro destra non ha ancora presentato nessuna lista d’appoggio, mentre Nardella ne ha già cinque, una delle quali direi di rottura. Gaziano Cioni infatti ha candidato un cittadino nato a Firenze, un farmacista musulmano: si dice lo abbia fatto per sfidare il partito, per vedere quanti elettori di sinistra si schiereranno coi fatti, e non con le parole, con questo candidato. ‘Vediamo ha fatto notare Cioni, se il Pd è capace di passare dall’accoglienza degli slogan, ai fatti concreti. In primis l’accoglienza degli immigrati.

Infine, a candidato sindaco il Movimento 5 Stelle ha indicato l’avvocato Cecchi, figlio del molto noto in città, come presidente dell’Ataf. L’altra è la candidatura di Mercheschi una candidatura per muovere le acque nel centro destra. Senza avere lo spessore politico per reggere una ca

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