L’asta per l’acquisto del Caffè delle Giubbe Rosse è andata deserta. Non è possibile che l’imprenditoria fiorentina non si faccia avanti per rilevare un importante esercizio che ha fatto la storia di Firenze. Ora serve uno scatto d’orgoglio dell’imprenditoria fiorentina, toscana e italiana per rilanciare il Caffè delle Giubbe Rosse.
“Ci vuole una azione da parte di tutti, parti sociali, associazioni imprenditoriali ed istituzioni, per creare interesse e far sì che la prossima asta sia partecipata. Non possiamo pensare che anche la prossima asta vada deserta: sarebbe la sconfitta della città, dell’imprenditoria fiorentina, toscana e italiana.”
Si legge in un comunicato della Cgil preoccupata di perdere un valore così alto e allo stesso tempo posti di lavoro qualificanti. Questo comunicato è arrivato nel giorno della richiesta di sciopero per le prossime festività. In una città votata al turismo. Certamente non è il modo, nonostante il comunicato, per invogliare a fare investimenti.
Secondo quanto spiegato dal curatore fallimentare Valerio Pandolfi, saranno immediatamente attivate, nei tempi previsti dalla legge, le procedure per indire un secondo bando. La società titolare del caffè era stata dichiarata fallita di recente, rimanendo tra l’altro priva dello storico marchio ‘Gran caffè ristorante Giubbe Rosse’, dopo che gli amministratori e soci lo avevano ceduto a loro stessi. Proprio in vista dell’asta, lo scorso febbraio il curatore fallimentare aveva chiesto e ottenuto dal tribunale di Firenze il sequestro del marchio, considerando non valido l’atto col quale era stato assegnato agli ex soci. In questo modo, si è potuto mettere in vendita il caffè insieme al suo marchio originale, ma l’asta è andata comunque deserta.