Home VETRINA Grasso e Manganelli alla cerimonia per l’addio a Vigna

Grasso e Manganelli alla cerimonia per l’addio a Vigna

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Sono terminati alle 12,45  nella chiesa di San Miniato al Monte, i funerali di Piero Luigi Vigna, quando la salma dell’ex procuratore nazionale antimafia morto a 79 anni, dopo una lunga malattia, lo scorso 28 settembre, ha lasciato il piazzale dellla chiesa. Piero Luigi Vigna è stato “una sentinella della giustizia che, senza sosta, giorno e notte, si è  impegnato per fugare le ombre dell’ingiustizia e del male”. Cosi’ l’ex procuratore nazionale antimafia è stato ricordato da padre Bernardo Gianni durante la santa messa funebre celebrata nella chiesa di San Miniato al Monte a Firenze. Nella splendida basilica romanica, con le navate affollate, la semplice bara del magistrato fiorentino era ricoperta con la sua toga indossata in tanti processi che lo hanno visto protagonista come accusatore. In prima fila la famiglia, con la moglie Silvia Badini, i figli Simona, Francesco e Leonardo. Insieme al capo della polizia Antonio Manganelli e il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, erano presenti al funerale numerose autorita’ locali e regionali, tra le quali il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il governatore della Toscana Enrico Rossi, oltre a rappresentati delle forze politiche e dell’associazionismo. Al gran completo ha partecipato la magistratura fiorentina, a cominciare dal procuratore Giuseppe Quattrocchi e dagli altri pm che hanno condiviso con Vigna lunghi anni di attivita’ di indagine. Presenti anche giudici in pensione, tra i quali Francesco Fleury, che per oltre 30 anni ha condiviso con Vigna gli stessi uffici della Procura fiorentina, e Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Presenti infine i vertici locali e regionali delle forze armate e le tante persone che con Vigna hanno collaborato a Firenze e fuori.

All’uscita il capo della polizia Antonio Manganelli ha ricordato il primo incontro con Vigna quando nel 1975 era un giovcane commissario. “Vigna era una persona straordinaria e questa e’ una percezione condivisa da tutti. Una persona speciale che veniva ammirata da Falcone e da tutti gli altri magistrati”. Così Antonio Manganelli, ha ricordato l’ex procuratore nazionale antimafia. ”E’ stato il primo magistrato che ho conosciuto.  Era il 1975 e mi trovavo in un bosco ad indagare su un suicidio”. Un lungo applauso ha accompagnato fuori dalla basilica di San Miniato al Monte il feretro, avvolto in una toga e portato a spalle dai figli e dagli ex uomini della scorta nel carro funebre che lo ha condotto al cimitero di Trespiano: la’ sara’ cremato il corpo dell’ex procuratore nazionale antimafia. Affollata, per l’ultimo saluto, la basilica fiorentina che domina dall’alto la citta’: il luogo giusto per ”fare memoria – ha detto padre Bernardo, che ha celebrato il rito funebre – del bene, del giusto, del bello e del vero che ha perseguito il nostro amico Piero”. Nell’omelia padre Bernardo, priore della basilica, citando la poesia scritta da Mario Luzi dopo la strage di via dei Georgofili del 1993, su cui lo stesso Vigna indago’, ha ricordato l’uomo ”scelto dalla Provvidenza perche’ la giustizia non si negasse agli uomini”, e che ha saputo ”chinarsi sui misteri della nostra sfortunata Repubblica per fare luce”: ai vivi ora spetta ”raccogliere l’eredita’ della sua passione per la verita’, la legalita’ e la giustizia”, ha affermato il religioso, ricordando le stragi ”misteriose e indecifrabili” che hanno insanguinato il Paese. La figlia Simona, con la voce rotta dalla commozione, ha ringraziato per il calore umano e l’affetto ”incontrollato” percepito in questi giorni, mentre l’altro figlio Leonardo ha rivolto ai presenti il saluto affidatogli dal padre per ”il signor cittadino e il signor nessuno”, gli uomini comuni che oggi lo ricordano con riconoscenza.

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