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Andrea Della Valle: “Gli ultimi mesi una sofferenza, non si poteva più andare avanti”

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di Tommaso Giacomelli

La trattativa che ha portato gli americani capitanati da Rocco Commisso all’acquisizione della ACF Fiorentina è arrivata ormai alla conclusione, e non si fanno attendere le parole della controparte con un Andrea Della Valle che ha rilasciato alcune parole al Corriere della Sera in merito all’ultimo periodo passato al timone della società gigliata:

È un ciclo che si chiude dopo 17 anni, gli ultimi mesi sono stati una sofferenza, non si poteva più andare avanti. Noi la Fiorentina l’abbiamo presa per passione – continua ADV – ma quando i tifosi ti contestano e vengono a protestare davanti ai tuoi negozi il segnale è chiaro, vuol dire che tutto quello che fai e dai è sempre interpretato nella maniera sbagliata. Si chiude un ciclo: è normale l’importante è trovare il momento giusto per uscire“.

Chi ha avuto modo di vedere Andrea Della Valle in queste torride giornate di trattativa per il cambio di proprietà del “giocattolo” Fiorentina, lo racconta come un uomo affranto, distrutto e dispiaciuto. Lui ci ha creduto nella sua creatura calcistica, ci ha messo spesso e volentieri la passione, ma la decisione per il cambio di rotta l’ha decisa il fratello maggiore, quel Diego Della Valle che si è stancato letteralmente di possedere una squadra calcistica e di vivere delle situazioni ambientali insostenibili.

Probabilmente il naufragio di questo ultimo travagliato periodo nasce da quella lettera scritta di pugno con cui si è spinto Pioli alle dimissioni. Firenze si è poi risvegliata in una polveriera, Diego Della Valle ha buttato sul tavolo il carico da undici con la pagina de “La Nazione” con cui ha tuonato contro quella frangia di tifosi, che tra flashmob e proteste varie alla fine sono riusciti a far scappare la famiglia di origine marchigiana.

La Fiorentina in questi diciassette anni è stata mantenuta sempre a livelli alti, con picchi come le due qualificazioni alla Champions League con la vittoria di Anfield Road, le due semifinali di Coppa Uefa, passando infine per una finale di Coppa Italia e tanti altri piazzamenti. Ci sono poi stati momenti bui come l’implicazione in Calciopoli, l’ultima stagione salvata con le unghie e tutti quei momenti in cui non si è osato quando invece si poteva portare a casa qualcosa di più grande con un semplice salto di qualità. Sicuramente ciò che è mancato è l’empatia con una piazza che ha bisogno di vivere soprattutto di emozioni. Si arriva tra gli applausi e si va via tra i fischi, è successo a tanti ed è successo anche alla famiglia Della Valle, che si congeda da Firenze con una fuga repentina, in silenzio come dei ladri nella notte.

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