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La cosiddetta democrazia partecipata: Sessantamila individui tramite social media hanno messo da parte 70milioni di italiani

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Settanta milioni di italiani  sottostanno alla volontà di poche migliaia. Democrazia partecipata? Oligarchia direi. Un’oligarchia guidata da una misteriosa minoranza ancor più esigua, alla ricerca di salvare il proprio potere

Abbiamo un governo giustificato dai crismi più bizzarri della cosiddetta ‘democrazia partecipata’: settantamila misteriosi individui,  tramite l’uso dei social media, hanno dato via libera ai 5stelle a unirsi al Pd in una sorta di mercimonio,  e il peggior gioco del mondo politico, è fatto. .

Anomalie non ne mancano  davvero in questa nuova edizione di un vizio antico: fare nuovi governi al di là di quanto stabilito dal voto degli elettori. Resuscitare i morti, come si è fatto con il PD, che era dilaniato e si spaccava fra varie correnti e ha colto al volo la voglia di restare a comandare dei 5 stelle, e ha accetto il loro invito.

Altra anomalia: per oltre un anno il PD ha dichiarato con una gran faccia di bronzo antica, ‘mai coi pentastellati ‘. Tra Zingaretti e Di Maio sono corse parole grosse e pesanti accuse  personali. Poi all’improvviso  son diventati come due vecchi amanti. Si dicevano reciprocamente ‘come sei bello, bravo e come hai lavorato bene’. E così è nato sulla contraddizione più assoluta il ‘Conte 2’. Io avrei trovato un altro nome. Conti mi sembra poco appropriato. Insomma, riflettiamo: Il primo governo Conte nasce all’improvviso, proprio perché nessuno va bene per fare il primo ministro. E lo fa, sottotraccia, insistendo: comandano Salvini e Di Maio, lui tace e obbedisce, va tutto bene, accidenti se va tutto bene: c’è una bella differenza fra insegnare a un manipolo di studenti restii e fare l residente del consiglio. Poi dopo aver accettato tutto in piena sottomissione, ha capito che grazie all’errore della Lega si era alla fine, ha sfoderato gli unghielli di Bruto, ha pugnalato alle spalle Salvini in pieno Senato, come Bruto fece con Cesare, ed è corso in aiuto ai probabili vincitori. Accettando il posto di presidente del consiglio da chi fino a ieri lo aveva infamato, e il Presidente della Repubblica, sulle orme di Napolitiano, lo ha investito della candidatura, pur di non andare al vota, perché cerano troppe scadenza urgentire, incaricandolo di fare l’ennesimo governo non eletto dal popolo. Cose che non si erano viste da  quando Caligola aveva fatto senatore il suo cavallo.  Non basta: appena formato il nuovo governo, le urgenze non erano più tali, per l’va si poteva momentaneamente ricorrere ad alcuni espedienti, e così èea per altri. Eppoure il coro dei giornali, imboccati come bambini, dagli gnomi di Bruxelles,   gridava disperatamente che saremmo annegato nei debiti.

Scrivevo pochi giorni fa che l’unico vincitore era Renzi. Ma è davvero così? Diciamo che lo sarebbe stato se il governo giallo rosso, tipo squadra di calcio, non si fosse fatto. A lui sarebbe rimasto il merito di aver tentato di recuperare un posto di potere al suo partito, e avrebbe accusato Zingaretti di aver fallito. Quale migliore occasione per fare davvero il suo, di partiti? Ora è più difficile, ora non potrà far altro che cominciare una ennesima scalata del potere logorando i vertici del partito, ma ci vorrò pazienza, tacere e sopire. Sopportare Zingaretti e gli altri spaesati, in attesa di vedere cosa accade.

Insomma anche il più stupido dei politologi italiani ha ben chiaro che in questa sceneggiata pirandelliana  quella lasciata fuori dai giochi, la vittima prescelta, è l’Italia, e il solo sconfitto è l’elettorato. Tutti si appellano, per giustificarsi, alla costituzione che permette tutto questo, ma che, comunque dicono, va aggiornata e sbavano per cambiarla assieme alla legge elettorale.

Non si va votare anche per questo: per  fra sì che sia questo governo rimediato alla peggio, a scriverla, questa legge. Ma la nostra costituzione dov’è che dice che ‘pur non avendo una maggioranza  che garantisca una vera unità politica, ma forma solo un ammucchiata di comodo, può governare il paese’? Se non fosse tragico, sarebbe ridicolo: Dice  il Presidente del Consiglio in pectore,  dobbiamo guardare al domani, salvare il Paese arrivato all’orlo del baratro, renderlo attivo, annientarne la miseria che avanza, correggere gli errori. E chi lo dice è il medesimo che guidava la coalizione assurda del governo di ieri e guida quella altrettanto assurda e di comodo del governo di oggi.

Ma è davvero così che vuole la Costituzione, o vuole invece che in un marasma come questo governi una maggioranza non eletta, piuttosto che andare al voto? Vuole che l’Italia sia serva dell’Europa e dei suoi politici-burocrati?  Ma perché le vittime delle sceneggiate romane debbono sempre essere gli italiani? Forse perché da bravi ragazzi, non si incazzano mai? Si scaricano a parlare di politica al bar, e infamandosi  gli uni con gli altri, sui vari social forum. Si acconano di essere governati di vari club economici mondiali e da finanzieri nazionali: ci sono decine di aziende in fase di chiusura, che stavano per ripartire. Ripartiranno adesso? Non dimentichiamoci che abbamo svenduto negli ann, soprattutto la sinistra, la maggior parte delle nostre imprese a Francia e Germana, e mi sembra stiamo continuando sulla stessa linea, con rischi di licenziamenti a catena . Vedremo.

Siamo in attesa delle elezioni regionali. Che accordi faranno in Toscana PD e 5 stelle?  Ormai il PD dopo averla infamata è già protettore della Raggi, a Torino, sta allineandosi con l’Appendino, fino a ieri la nemica da battere. E a Firenze che scelte si faranno per la successione di Rossi?

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