Tanto entusiasmo all’inizio dell’incontro fra i politici in carica delle due città, governatori compresi per un evento che avrebbe riunito in un comprensorio unico Firenze, Bologna, Toscana e Emilia Romagna.
Ciascun interlocutore da par sua ha messo sul piatto tutti i lati positivi delle due Regioni in modo da poter avere più possibilità di scelta cercando di non “creare delle cattedrali nel deserto che sarebbero solo uno sperpero di denaro pubblico”
Già in questa fase sono arrivati i primi distinguo con Il sindaco di Ravenna ha preso spunto per ricordare a presidente della Toscana Rossi che il mare non è solo il Tirreno ma “Anche noi abbiamo il mare”.
Inutile continuare a raccontare tutte le particolarità delle due regioni e quello che ogni singolo rappresentante ha fatto per il bene di Firenze, Bologna, Toscana emilia Romagna. Sono diventati solo propaganda elettorale.
A questo punto ha messo tutti d’accordo Prodi iniziando a lanciare la proposta di fare “l’inaugurazione dei giochi a Roma” evitando eventuali lotte di quartiere. Si è cominciato a mettere da parte l’idea di un’olimpiade legata alle due città.
Ma l’affondo è arrivato più avanti quando l’ex presidente del consiglio ha dichiarato con calma mettendo gli accenti sul fatto che bisogna cercare in Italia dove sono le strutture più idonee senza dover fare investimenti. Esempi. le gare di vela a Genova, basket al palazzo dello sport di Milano, le gare di atletica a Roma e così via.
Ecco smontata l’idea di Nardella subito recepita da Bologna per allargare il concetto di olimpiade all’intera nazione. Al concetto che annulla l’asse Firenze- Bologna,Prodi, preso in contropiede, ha riflettuto affermando “La testa della manifestazione resterebbe a Firenze e Bologna”
Grazie ma è tutto un’altra cosa contraria all’idea lanciata da Nardella.
Curiosità messa in evidenza da tutti i presenti: accanto a Prodi e Casini non era presente alcun politico nazionale della Toscana: rifiutato l’invito o non invitati?
