AM InvestCo Italy ha inviato ai Commissari straordinari di Ilva una comunicazione di recesso dal contratto o risoluzione dello stesso per l’affitto e il successivo acquisto condizionato dei rami d’azienda di Ilva e di alcune sue controllate, a cui è stata data esecuzione il 31 ottobre 2018.
Il contratto prevede che, nel caso in cui un nuovo provvedimento legislativo incida sul piano ambientale dello stabilimento di Taranto in misura tale da rendere impossibile la sua gestione o l’attuazione del piano industriale, la società ha il diritto contrattuale di recedere dallo stesso. Con effetto da ieri – si legge in una nota – “il Parlamento italiano ha eliminato la protezione legale necessaria alla società per attuare il suo piano ambientale senza il rischio di responsabilità penale, giustificando così la comunicazione di recesso”. In aggiunta, i provvedimenti emessi dal Tribunale penale di Taranto “obbligano i Commissari straordinari di Ilva a completare talune prescrizioni entro il 13 dicembre – termine che gli stessi Commissari hanno ritenuto impossibile da rispettare – pena lo spegnimento dell’altoforno numero 2. Lo spegnimento renderebbe impossibile per la società attuare il suo piano industriale, gestire lo stabilimento di Taranto e, in generale, eseguire il contratto”. In conformità con il contenuto del contratto, la società ha chiesto ai Commissari straordinari “di assumersi la responsabilità per le operazioni e i dipendenti entro 30 giorni dalla loro ricezione della predetta comunicazione di recesso o risoluzione”.
(ITALPRESS).
Il contratto prevede che, nel caso in cui un nuovo provvedimento legislativo incida sul piano ambientale dello stabilimento di Taranto in misura tale da rendere impossibile la sua gestione o l’attuazione del piano industriale, la società ha il diritto contrattuale di recedere dallo stesso. Con effetto da ieri – si legge in una nota – “il Parlamento italiano ha eliminato la protezione legale necessaria alla società per attuare il suo piano ambientale senza il rischio di responsabilità penale, giustificando così la comunicazione di recesso”. In aggiunta, i provvedimenti emessi dal Tribunale penale di Taranto “obbligano i Commissari straordinari di Ilva a completare talune prescrizioni entro il 13 dicembre – termine che gli stessi Commissari hanno ritenuto impossibile da rispettare – pena lo spegnimento dell’altoforno numero 2. Lo spegnimento renderebbe impossibile per la società attuare il suo piano industriale, gestire lo stabilimento di Taranto e, in generale, eseguire il contratto”. In conformità con il contenuto del contratto, la società ha chiesto ai Commissari straordinari “di assumersi la responsabilità per le operazioni e i dipendenti entro 30 giorni dalla loro ricezione della predetta comunicazione di recesso o risoluzione”.
(ITALPRESS).