Numerose iniziative commemorative, organizzate in collaborazione con la Prefettura di Firenze, per favorire un’ampia partecipazione dei cittadini alla rievocazione di un momento storico di grande significato per il Paese
Le cerimonie hanno avuto inizio con l’Alzabandiera solenne in piazza Santa Croce, dove era schierata una compagnia interforze di Esercito, Aeronautica, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Corpo Militare e Infermiere Volontarie della Croce Rossa. Qui si sono ritrovate le massime autorità civili e militari: il prefetto Laura Lega, il sindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, l’arcivescovo Giuseppe Betori e il comandante del Presidio militare e dell’Istituto Geografico dell’Esercito generale Pietro Tornabene. Dopo la lettura dei messaggi del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, è stata deposta una corona in omaggio ai Caduti di tutte le guerre.
Nel suo intervento il prefetto Laura Lega ha posto l’accento sul significato della ricorrenza in un momento storico “di crisi profonda non più solo economica e finanziaria, ma anche sociale e culturale, che ci avviluppa in un vortice di disaffezione progressiva per il bene comune. Si perde la voglia di stare insieme e di solidarietà, si diventa sempre più vittime di una frustrazione alla quale si risponde con un egoismo crescente”. “Sentiamo poi forte intorno a noi, ha proseguito, l’affanno della comunità internazionale, assistiamo a cambiamenti climatici ed eventi naturali catastrofici che ci fanno sentire esposti a qualunque insidia e quindi più vulnerabili e più soli. Che fare dunque? Dobbiamo fermarci e capire, con lucidità e senza emotività, che siamo un grande Paese con un forte sistema di valori comuni che ci hanno permesso di superare con grande senso di responsabilità momenti drammatici della nostra storia. Ecco il significato di una ricorrenza come quella di oggi: è l’occasione per riscoprire dentro di noi la forza e la passione civile di una grande comunità, aperta e fiduciosa nel futuro. L’unità nazionale come forza che aggrega e non divide, che non nega le diversità, ma ne moltiplica il valore. L’unità nazionale, quindi, come ideale di coesione sociale e istituzionale per la piena affermazione dei principi di libertà, di giustizia e di pace”.
“Con questo spirito festeggiamo le Forze Armate. Nel corso dei decenni hanno vissuto un cambiamento di compiti e struttura, ma soprattutto una trasformazione del termine “servizio” da debito verso il Paese in disponibilità a prestare la propria opera per scopi civili, sociali, culturali e umanitari. Anche a prezzo della vita. Oggi le Forze Armate sono un prezioso capitale sociale, il loro impegno è costante e viene assolto in molti scenari di guerra: 37 le missioni in corso e 22 i Paesi interessati. Portano sicurezza e pacifica convivenza all’estero, supporto forte alle popolazioni anche qui in Italia. Voglio ringraziare il contingente militare di Firenze anche per il presidio offerto ad alcuni siti sensibili nell’ambito di Strade Sicure”.