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Emergenza Venezia, raccolti dagli chef toscani quasi 6500 euro

Redazione
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di Elisabetta Failla

Dopo la drammatica situazione dell’acqua alta a Venezia lo scorso novembre, Gli chef di Firenze e della Toscana si sono subito mobilitati per raccogliere fondi per aiutare i veneziani a risollevarsi da quei drammatici momenti. Una sorta di tam tam sui sociale poi Paolo Gori, chef di Da Burde ha dato il via ad una raccolta fondi, coordinata insieme a Leonardo Romanelli, a cui hanno aderito tantissimi chef della nostra regione.

Non è la prima volta che la ristorazione toscana si mobilità per attività di solidarietà. Tutto iniziò nel  con 2016 l’Amatriciana Day per aiutare la popolazione di Amatrice ad uscire dalla devastazione del terremoto. Questa volta all’iniziativa si sono aggiunti anche partner importanti come Eataly, che l’ha estesa a tutti i suoi locali europei, e ha portato a raccogliere quasi 6500 euro.

La somma raccolta servirà a ristrutturare lo studentato di Santa Fosca, a Venezia, ed è stata già inviata al Centro di Pastorale Universitaria della città lagunare. “Vi siamo davvero grati – spiegano i destinatari della raccolta fondi – perché è stata un’esperienza spiazzante. Il 12 novembre i ‘Santafoschini’ (così si sono battezzati da ormai quasi 40 anni gli studenti universitari che abitano a Cannaregio 2372, tutti provenienti da altre città italiane o da altri Paesi del mondo) si sono trovati a vivere un’esperienza drammaticamente veneziana: quella di fare i conti con un’acqua arrabbiata, pericolosa, di fronte alla quale puoi lottare fino ad un certo punto, poi parte l’impotenza. Gli studenti, come tutti i veneziani, si sono rimboccati le maniche con determinazione e hanno provato a risistemare la città, ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il resto del mondo, nel caso specifico gli chef toscani, a darci una mano. L’acqua, voi fiorentini e noi veneziani la conosciamo bene, sia quando è calma, sia quando si adira, forse è per questo che ci siamo sentiti così vicini”.

Per oltre un mese, Paolo Gori e i suoi colleghi hanno messo in carta un piatto di baccalà mantecato: nel giro di poche ore, il suo gesto ha dato il calcio d’inizio a una mobilitazione più ampia che ha coinvolto chef e ristoranti da tutta la Toscana, poi – grazie a Eataly – l’intero continente. Il coinvolgimento degli chef è stato affidato al passaparola sui social, coordinato dai giornalisti Marco Gemelli (Il Forchettiere.it) e Leonardo Romanelli.

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