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Tutti contro Firenze. La novella dello stadio ha stuzzicato l’appetito dei sindaci confinanti

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Massimo Sandrelli
La vicenda dello stadio per la Fiorentina sta infiammando la fantasia dei tifosi ma anche la politica della “città metropolitana fiorentina”. Dopo l’appello di Rocco Commisso per avere un terreno dove costruire un nuovo impianto, si è scatenata la bagarre. In prima fila Emiliano Fossi (Campi Bisenzio), Leonardo Falchi (Sesto Fiorentino), Giampiero Fossi (Signa), Giulia Mugnai (Figline-Incisa), Cristiano Benucci (Reggello) Daniele Lorenzini (Rignano sull’Arno). Tutti pronti ad approfittare delle difficoltà di Firenze. Manca solo Prato. “L’affare Fiorentina” fa gola. Francesco Guicciardini, politico e pensatore del ‘500, soleva dire che l’uomo è portato più al bene che al male ma quando cede al male ciò è dovuto alla tentazione di preferire il proprio “particulare”.
Negli Stati Uniti è storia che il business induca i proprietari di club professionistici a trasferimenti rivoluzionari. La storia dei Los Angeles Rams (gli arieti) è una delle tante. La società di football americano nasce in una Università di New York, diventa poi il Cleveland Rams, per diventare dopo la guerra Los Angeles Rams. Nel 1981 si traferisce ad Anheim (contea di Orange). Nel 1995 diventa St. Louis Rams fino al 2016 quando ritorna ad essere il Losa Angeles Rams. Rocco Commisso lo ha detto: da noi si cambia città e Stato senza problema, ma è l’America.
Da noi, il particulare, impone ad esempio che contro l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, che certo non è un argomento solo cittadino, si scateni una guerra che dura da decenni con molti comuni contro Firenze. Siccome uno stadio di calcio non è solo un problema di campanile (che comunque ha una sua importanza) ma un vero e proprio business, allora il “particulare” induce i politici della zona a ingaggiare la caccia al “giglio”. Detto che Dario Nardella, sindaco di Firenze, qualche ingenuità l’ha commessa, Indro Montanelli diceva se uno è toscano non può non avere a cuore Firenze e la Fiorentina. Nella mappa del tifo calcistico il viola è concentrato nella provincia fiorentina dove però campeggiano molti altri colori, spesso per amore di rivalsa contro il capoluogo. Allora questo improvviso “siamo tutti viola” ci lascia almeno perplessi.

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