Home MAGAZINE «Valorizzare la figura dell’infermiere di famiglia, migliorare la formazione e trasformare le...

«Valorizzare la figura dell’infermiere di famiglia, migliorare la formazione e trasformare le Rsa in veri ospedali di comunità»

Avatar
407
0

«Valorizzare la figura dell’infermiere di famiglia, migliorare la formazione e trasformare le Rsa in veri ospedali di comunità». Queste le priorità indicate dal presidente di Opi Firenze-Pistoia, Danilo Massai, nel corso del Consiglio nazionale della Fnopi (Federazione nazionale Infermieri) organizzato sabato a Roma e dedicato al Commentario al nuovo Codice deontologico, che uscirà fra qualche giorno. Rivolgendosi al ministro della Salute, Roberto Speranza, presente all’incontro, il presidente Massai ha evidenziato alcuni punti cruciali per il futuro della professione infermieristica.

«Un primo punto essenziale – ha detto Massai – è valorizzare la figura dell’infermiere di famiglia e comunità. Il dualismo fra medici e infermieri nella pratica quotidiana non esiste, esiste solo in un’accezione prettamente politica. L’infermiere di famiglia deve essere una figura incentrata sull’attenzione alla persona e alla famiglia, appunto, non lo si può far diventare, come qualcuno sta tentando di fare, un professionista a servizio del medico di famiglia. Su questo – ha detto Massai rivolgendosi sempre al ministro – le chiediamo di essere implacabile con tutti gli assessori regionali. Passando poi al tema della formazione, le domandiamo di ridiscutere, insieme al ministro dell’università, il percorso previsto per gli infermieri. Oggi abbiamo tre anni più due ma questi ultimi, concepiti inizialmente soprattutto per formare i dirigenti, hanno oggi un po’ perso il un senso. Gli infermieri sono elementi cruciali nell’economia e nel benessere del Paese e se ne gestiamo male la formazione le conseguenze sono gravi sotto entrambi i punti di vista. Terzo e ultimo nodo – ha concluso Massai – sono le Rsa. Queste strutture devono essere degli ospedali di comunità e invece sono rimasti degli ospizi, simili a quelli che avevamo all’inizio del ’900. Avvengono fatti gravi e l’infermieristica è spesso residuale in queste strutture. Accade che la notte non ci siano infermieri e che tutto sia in mano agli Oss. Serve un intervento forte per cambiare finalmente anche questo settore, restituendo il giusto protagonismo agli infermieri, a tutela degli anziani ospiti e delle loro famiglie».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui