Se la curva dei contagi nei prossimi 10 giorni lo consentirà, “massima disponibilità da parte nostra a rivedere in maniera meno stringente questa regola. Ma che le regole già in vigore vengano rispettate. Da parte nostra nessun ostruzionismo o voglia di mettere in difficoltà”. E’ l’apertura del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ospite di “Stasera Italia” su Rete 4, a proposito del problema sollevato dal mondo del calcio sulla quarantena obbligatoria di tutta la squadra nel caso in cui ci fosse anche un solo positivo al coronavirus. Per quanto riguarda invece le altre questioni del protocollo, e in particolare la questione dell’auto-isolamento delle squadre in vista della ripresa degli allenamenti collettivi, Spadafora si dice sorpreso dal fatto che “la Lega dice di avere difficoltà ad attuare il protocollo che Figc e la stessa Lega ci hanno proposto. Oggi si rendono conto che per auto-isolarsi non hanno i centri adatti. Ma non lo avevamo chiesto nè noi, nè il Comitato tecnico scientifico. Se non sono in grado di farlo ne prendiamo atto. Se la Figc ritiene che non ci siano le condizioni per l’auto-isolamento di tutta la squadra, va bene, ce lo dicano, purchè rispettino poi le regole che rispettano gli altri sport – ha aggiunto – Da parte nostra c’è la massima disponibilità, se gli allenamenti non possono ricominciare, riparliamone, purchè partano. Se poi tutto questo va in successione, non vedo perchè il 13 giugno non possa ripartire il campionato”.