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Nardella si autocandida per fare il commissario sul futuro della città. Paragona il ponte di Genova, alla tramvia, all’eoroporto

admin
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La presunzione del sindaco non ha limiti. Mettere sullo stesso piano la ricostruzione di un ponte caduto con oltre 40 morti alla realizzazione di nuove strutture che devono ancora superare tutte le disposizione di legge come le VIA va oltre quelle che sono le scelte democratiche di un paese. Se Firenze è nella situazione attuale si deve molto alle politiche delle amministrazioni dello stesso NARDELLA CHE HA APERTO LE PORTE ALLO SCIAMARE DI UN TURISMO PRENDI E FUGGE CHE HA STRAVOLTO IL VOLTO DI UNA CITTA’ CHE LUI NON HA MAI CONOSCIUTO PERCHE’ VIVEVA A TORRE DEL GRECO. Non è che Nardella stia già pensando ad un dopo Firenze?  Alla fine del mandato mancano pochi anni, mentre il commissario per le opere di cui sopra è a vita. O quasi 

Pensierino della sera Un fatto è un commissario per la ricostruzione di una struttura esistente crollata, un fatto è presentarsi come commissario per realizzare strutture nuove tra l’altro contestate da molti cittadini. Nardella deve pensare a fare bene il sindaco per il quale ha chiesto i voti. 

Piero Campani

Le dichiarazione di Nardella

“Sarei pronto a fare il commissario” per la realizzazione della nuova pista
dell’aeroporto e anche delle nuove linee del tram, “a prendermi le mie
responsabilita’. Bisogna fare presto e semplificare una burocrazia che
rischia di compromettere la ripartenza del Paese”. Lo afferma il sindaco
di Firenze Dario Nardella nel corso di un’intervista a Rtv 38. Per far
questo, pero’, e’ necessario una norma quadro. Per questo, aggiunge,
“sono al lavoro con molti parlamentari per avere nel decreto
semplificazione delle norme che consentano ai sindaci di realizzare piu’
rapidamente le opere”. Il punto di riferimento di questo ragionamento
resta il modello Genova: “Se e’ stato possibile realizzare il ponte in
due anni”, al posto del viadotto Morandi crollato, “perche’ il sindaco
e’ stato nominato commissario per quell’opera pubblica, allora credo che
Anci possa avanzare al Governo una proposta per nominare i sindaci
commissari sulle opere di una certa importanza, sia economica che
strutturale. Non su tutte, ma almeno per quelle importanti, come possono
essere stadi, ponti e aeroporti”. Genova, prosegue, “ha funzionato e non
capisco perche’ dobbiamo lasciare” quell’esperienza “come un esempio
isolato e non moltiplicarlo, copiarlo e ripeterlo in tutte le grande.

Sull’ipotesi lanciata da Nardella ha gettato acqua sul fuoco il residente dell’Anac Francesco Merloni in un’ intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Opere pubbliche, nel’emergenza  sullo stile Genova?

La risposta di Merloni «No, almeno non del tutto. È possibile avere un commissario in fase di programmazione, quando ci sono problemi di coordinamento tra le amministrazioni. Ma quando poi si passa alla progettazione, alla gestione della gara, all’esecuzione, non ce n’è bisogno».

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