In 101, tra componenti e affiliati alla ‘ndrangheta, avrebbero indebitamente richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza. Tra loro anche elementi di spicco delle consorterie della provincia di Reggio Calabria. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza del Comando provinciale reggino. Tra loro esponenti delle famiglie Tegano, Serraino, Commisso-Rumbo-Figliomeni, Cordì, Manno-Maiolo, D’Agostino, operanti, oltre che nel capoluogo, nella piana di Gioia Tauro, nella Locride, a Siderno, Caulonia e Canolo.
Anche i figli del “Pablo Escobar italiano”, considerato dagli investigatori italiani e statunitensi come uno dei più grandi broker mondiali di cocaina, figurano tra gli indebiti percettori della misura. Uno di loro è stato condannato in via definitiva per l’importazione di stupefacente in Italia.
Le indagini hanno interessato oltre 500 soggetti già condannati per reati riferibili ad associazione di stampo mafioso. Oltre ai 101, sono stati denunciati altri 15 sottoscrittori di richieste irregolari. Tutti sono stati segnalati all’Inps per l’avvio del procedimento di revoca dei benefici ottenuti e sono state avviate le procedure per il recupero delle somme già elargite che ammontano a circa 516.000 euro.