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Astaldi, il tribunale omologa il concordato irrevocabile

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Il Tribunale di Roma, dopo la verifica della regolarità della procedura di concordato e dei risultati della votazione dei creditori, ha pubblicato oggi il decreto di omologa del Concordato preventivo in continuità aziendale di Astaldi.
Secondo quanto rende noto Astaldi, il decreto di omologa, pronunciato nell’assenza di opposizioni, non è soggetto a reclamo e “pertanto è da ritenersi irrevocabile e con efficacia immediata”.
“L’omologa del concordato di Astaldi rappresenta la positiva conclusione di un iter complesso lungo circa due anni, che ha visto l’azienda, il management ed i suoi consulenti fortemente impegnati per il raggiungimento di questo obiettivo, e che sancisce il ritorno in bonis della Società, permettendo di dare continuità ad una realtà industriale di rilievo internazionale, di salvaguardare i livelli occupazionali e di continuare a contribuire allo sviluppo infrastrutturale del Paese. L’omologa rappresenta, inoltre, un passo importante verso la realizzazione di Progetto Italia, che prevede, a valle del decreto di omologa, l’ingresso del nuovo socio Webuild con una quota di maggioranza attraverso un aumento di capitale dedicato e la creazione di un grande player delle infrastrutture italiano”, commenta Paolo Astaldi, presidente di Astaldi. L’esecuzione del Piano Concordatario è affidata alla società e i commissari giudiziali svolgeranno un ruolo di vigilanza sull’esatto adempimento del concordato.
Il decreto di omologa supera inoltre la principale incertezza evidenziata dagli Amministratori circa la continuità aziendale nelle relazioni ai bilanci 2018 e 2019 approvate dal Consiglio di Amministrazione del 17 giugno scorso.
“Questa è l’operazione che forse mi rende più orgoglioso nel corso della mia vita, perchè fa bene al Paese dove abbiamo le nostre radici e perchè avviene in un momento particolarmente complesso per tutto il settore, facendoci vedere una luce sul futuro in fondo al tunnel. Una operazione resa possibile da una grande squadra di professionisti che mi ha accompagnato per più di due anni in un lungo percorso. La pubblicazione del decreto di omologa rappresenta la conclusione del progetto di integrazione con Astaldi, una delle imprese italiane più importanti del settore, che ha fatto la storia delle infrastrutture in tutto il mondo”, commenta Pietro Salini, ad del Gruppo Webuild.