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Nardella: “Perché il silenzio per lavori di Italia 90?”. L’assessore Albini:”Decisione ad alti vertici. Pronta a un confronto pubblico”

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Nardella lancia accuse al periodo degli anni 1985-90 quando fu deciso di ristrutturare il Franchi.C’è da dire che da quel momento sullo stadio Franchi è stata fatta solo una normale conservazione. Uno stadio abbandonato da anni a se stesso, nella speranza di vederne uno nuovo che mette in crisi l’amministrazione comunale da punto di vista economico

Cosi la questione stadio Franchi diventa sempre più calda. Troppe dichiarazioni da parte di chi non conosce la storia degli ultimi 40 anni. Compresa la ristrutturazione degli anni ’90. Ho vissuto personalmente  in prima persona tutta la vicenda della ristrutturazione del Franchi perché il capocronista di allora, il futuro direttore Umberto Cecchi mi obbligò a seguire minuto per minuto quello che accedeva a Campo di Marte. Lavori in profondità sulla struttura con la spada di Damocle di non arrivare a finire il tutto per l’inizio dei mondiali.

Due la fasi da prendere in considerazione dei tempi e soldi

  1. La scelta di ristrutturare il Franchi (scelta politica)
  2. Prendere il contributo della Fifa per fare uno stadio nuovo come accettarono Bari e Udine (problemi tecnici)

La scelta politica fu divisa in due fasi. La prima con il pentapartito e Francesco Bosi (Dc) assessore allo sport. La seconda nel dopo Berlinguer con al governo cittadino la sinistra con il passaggio dal 1988 al 1991  guida Occhetto che fondò il Partito Democratico della Sinistra. Assessore  Ventura prima, poi Tea Albini.

Assessore Albini , quando Ventura le passò le carte della ristrutturazione a che punto erano i lavori?

“Molto indietro anche perché la decisione fu sofferta  e poi c’erano le pressioni del presidente Montezemolo e della Fifa Avelange  perché Firenze non poteva permettersi di arrivare al via dei mondiali con lo stadio da completare. Nella città di Franchi.  Sono stati fatti grossi lavori sulle strutture in cemento perché negli anni ’90 le condizioni del Franchi forse erano peggio di quelle attuali “.

Lei è arrivata come assessore allo sport quando le scelte erano già state fatte. Si è chiesta perché di questa decisione?

” Credo che fu una scelta, la ristrutturazione, iniziata da Francesco Bosi e completata da Ventura, tenendo presente che i soldi della Fifa dovevano servire a dare consistenza alla struttura. Credo che se la scelta fosse  caduta su uno stadio nuovo, il comune non avrebbe avuto i soldi per renderlo stabile. C’era e c’è ancora la questione strutturale del Franchi. Dopo quella ristrutturazione mi risulta che non sono più stati fatti lavori in profondità. Quando passo davanti allo stadio mi chiedo come sarebbe oggi senza i nostri lavori”

Tra l’altro è stata sacrificata la pista di atletica?

“Questa è la novella con cui  molti si lavano la bocca. Gli architetti di allora hanno approfittato del fatto che la nostra pista non era più a norma se non per manifestazioni minori perché proprio in quel periodo fu stabilito che le corsie dovevano essere 8 per gare ufficiali. E non c’era spazio per farle entrare tutte e 8”.

Quindi l’affermazione del sindaco che si chiede perché gli archistar non sono intervenuti per i lavori di Italia 90 la rende tranquilla?

” Tranquillissima.  Bisognerebbe ricordarsi della situazione generale in considerazione del momento politico che l’Italia viveva in quegli anni. Come detto sono pronta ad un confronto pubblico sui periodo e sui lavori al Franchi per i mondali. Carte in mano”

Piero Campani

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