Aumenta il debito delle Amministrazioni pubbliche di 3,2 miliardi nel mese di ottobre, così il debito complessivo arriva a 2.587. Il fabbisogno del mese (9,9 miliardi) è stato solo parzialmente compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (-6,1 miliardi) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno complessivamente ridotto il debito di 0,6 miliardi).
A renderlo noto è la Banca di Italia, che spiega che il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 3,4 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile.
Sempre secondo i dati di Bankitalia, a ottobre le entrate tributarie sono pari a 33 miliardi, in diminuzione del 15,5 per cento (-6,1 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2019.
Nei primi dieci mesi dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 321,1 miliardi, in diminuzione del 6,7 per cento (-23,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.