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CNA FITA Toscana: passo indietro di ANCI Toscana sul trasporto scolastico

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ANCI Toscana ha disatteso il percorso condiviso intrapreso a settembre con CNA FITA Toscana e Confartigianato, che mirava ad affrontare le principali problematiche delle imprese titolari di un contratto di trasporto scolastico.
In particolare, obiettivo era far fronte alla grave crisi di liquidità delle aziende del settore, attraverso l’individuazione di una percentuale di compenso da corrispondere alle imprese per le corse non effettuate, dovute alle chiusure delle scuole a causa dell’emergenza Covid. Non bisogna tralasciare che le tali imprese, pur senza svolgere alcun servizio, hanno comunque sostenuto una grande percentuale di spese necessarie per la sottoscrizione dei contratti con i comuni.
Così come aveva fatto il governo con l’abolizione della norma del decreto “Cura Italia” che prevedeva l’integrale corresponsione delle corse ancorché non effettuate, anche ANCI Toscana ha fatto un passo indietro, dichiarando l’insussistenza di fondamenti legali all’erogazione di compensi comunali da corrispondere alle imprese del settore.
Dopo una serie di incontri in parvenza promettenti, CNA FITA Toscana accoglie con delusione le conclusioni dell’Associazione dei comuni, conclusioni con le quali dissente.
CNA FITA è dell’avviso, in accordo con quanto espresso dalla Corte dei Conti (deliberazione n. 25/2019 della Sezione delle autonomie), che il trasporto scolastico non è assimilabile al trasporto pubblico locale, bensì è da considerare quale servizio strettamente funzionale al servizio scolastico.
La fruibilità del servizio di trasporto scolastico comunale, dunque, rientra a tutti gli effetti tra le misure a garanzia del diritto allo studio, costituzionalmente garantito, e da ciò ne consegue che la sua erogazione “deve essere assicurata da tutti i soggetti costituenti la Repubblica Italiana sulla base del principio di sussidiarietà verticale, in conformità al quale l’erogazione del servizio spetta all’Ente Locale, in quanto soggetto più prossimo al cittadino”.
Pertanto, in contrasto con le argomentazioni dell’ANCI Toscana, si ritiene che il trasporto scolastico sia da annoverare tra i servizi scolastici essenziali a cui l’art.109 del decreto ‘Rilancio’ legittima il riconoscimento di una somma a copertura delle spese incomprimibili.
Inoltre, tra le proposte avanzate ad ANCI da CNA FITA Toscana e Confartigianato, c’erano anche l’allungamento dei contratti in scadenza ed il pagamento a 30 giorni. Su queste misure, per le quali non era necessario scomodare la Corte dei Conti, bastava la buona volontà.

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