Dopo due anni di indagini condotte sotto copertura sulla rete Internet, la Polizia Postale di Milano e del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale di Roma, coordinati dai procuratori aggiunti Fusco e Mannella insieme ai sostituti Barilli e Tarzia della Procura Distrettuale di Milano, hanno identificato 432 utenti che, sfruttando le potenzialità delle diffusissime applicazioni WhatsApp e Telegram, partecipavano a “canali” e “gruppi” finalizzati alla condivisione di foto e video pedopornografici ritraenti vere e proprie violenze sessuali su minori.
Il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze, con l’ausilio della Sezione Polizia Postale di Pisa, ha tratto in arresto in flagranza di reato due soggetti resisi responsabili del reato di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. In ambito Toscano, dunque il personale specializzato della Polizia Postale ha eseguito tre perquisizioni locali e personali rinvenendo nel corso delle operazioni, in tutti i casi, elementi di reità a carico dei destinatari del provvedimento. L’attenta attività di ispezione dei supporti informatici nella disponibilità dei soggetti, ha aggravato la posizione di due di questi, un sessantaquattrenne della provincia di Firenze ed un quarantaduenne della provincia di Pisa, permettendo il rinvenimento di un ingente quantità di immagini e video a carattere pedopornografico nonché la partecipazione attiva a gruppi WhatsApp della medesima natura. Si tratta di contenuti anche deprecabili che vedono coinvolti adulti in atti sessuali con minori di tenera età. L’evidenza di tali elementi ha comportato l’arresto in flagranza di reato dei due, con l’applicazione da parte dell’autorità giudiziaria del regime di arresti domiciliari. L’operazione, tutt’ora in corso, è ritenuta la più imponente operazione degli ultimi anni contro la pedopornografia online.