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Sollicciano. Arrestati agenti penitenziari con l’accusa di tortura. La commissione del Comune condanna i fatti

Lorenzo Ottanelli
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Tre agenti del carcere di Sollicciano sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di reati di tortura e falso ideologico in atto pubblico. Tra gli arrestati anche la coordinatrice del reparto penale, che è accusa di essere istigatrice del reato di tortura.

L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Firenze. Altri sei agenti sono stati interdetti dall’incarico per un anno e sottoposti a obbligo di dimora nel comune di residenza. Le misure sono state disposte ieri mattina.

Gli episodi contestati risalirebbero al 2018 e a maggio 2019. Agli indagati viene contestato anche il reato di falso ideologico in atto pubblico perché avrebbero fatto passare gli abusi come episodi di resistenza da parte dei detenuti.

Due episodi di tortura sono stati contestati: i pestaggi sarebbero avvenuti nei confronti di un detenuto italiano e di un detenuto marocchino. In un caso il detenuto sarebbe stato picchiato riportando la rottura del timpano, mentre l’altro avrebbe riportato la fattura di due costole. 

La presidente della Commissione 4 del Comune di Firenze, Mimma Dardano, dichiara: “La Commissione 4 del Consiglio comunale condanna i fatti avvenuti a Sollicciano, così come li hanno riportati i giornali, esprime solidarietà a tutte le vittime di atti di violenza e si attiverà immediatamente per effettuare una visita al carcere. Con la violenza viene meno l’aspetto di rieducazione che dovrebbe essere lo scopo della detenzione e questo avviene anche per l’annosa carenza di personale degli agenti di Polizia penitenziaria, che lavorano spesso in condizioni ai limiti dell’umana sopportazione. Per questo come per tutti gli altri problemi che affliggono la struttura, la commissione andrà in visita al carcere per ricominciare un percorso di ascolto e di stimolo alle autorità competenti perché intervengano”.

“E’ ora che il Consiglio comunale rientri nel carcere – afferma Stefano Di Puccio –. Covid o non covid, dobbiamo riprendere il discorso là dove lo avevamo lasciato negli anni scorsi, a partire dalla casa delle semilibertà fino a tutte le altre piaghe del carcere: sovraffollamento, condizioni igieniche e carenza di strutture. Come commissione dobbiamo far sì che le nostre visite al carcere siano periodiche e la nostra azione efficace perché la città di Firenze sia presente sui problemi di detenuti, agenti e personale di servizio a Sollicciano”.

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