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Presidente Rossi indagato nell’inchiesta sul ‘buco’ Asl1

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Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha ricevuto un invito a comparire dalla Procura di Massa nell’ambito dell’inchiesta sul ‘buco’ della Asl. Lo annuncia lo stesso governatore. ”Ho ricevuto dalla Procura di Massa – dichiara Rossi – un invito a comparire come persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda dell’Asl 1. Sembra che l’atto della Procura sia conseguente alle dichiarazioni di un signore, Ermanno Giannetti, da me denunciato. Il quale di recente, e’ stato condannato a 5 anni e 6 mesi di galera per peculato. E’ un giochino vecchio come il mondo quello di accusare qualcun altro per scaricare le proprie responsabilita’. Di tutto questo si sta occupando il mio avvocato”.

Ermanno Giannetti, la persona alla quale si riferisce il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e’ l’ex direttore amministrativo della Asl di Massa Carrara e proprio ieri il gup del tribunale di Massa Carrara lo ha condannato a 5 anni e 6 mesi, col rito abbreviato. Giannetti e’ in carcere dal maggio scorso nell’ambito dell’inchiesta sul maxi-buco da oltre 200 milioni di euro della Asl. L’ex direttore amministrativo secondo l’accusa avrebbe emesso falsi mandati di pagamento per oltre 1 milione di euro a favore di creditori dell’Asl 1 per poi intascare lui i soldi. L’inchiesta sulla Asl 1 di Massa era scaturita da una denuncia presentata alla procura dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi il 20 ottobre 2010, pochi giorni dopo la scoperta di un ‘buco’ di bilancio che all’epoca fu stimato inizialmente in circa 60 milioni di euro. Le successive indagini della guardia di finanza appurarono un dissesto finanziario piu’ pesante, fino oltre 244 milioni di euro maturato in piu’ anni di gestione, dal 2005 al 2009. Attualmente, ultime stime che emergono dalle indagini coordinate dal pm Alberto Dello Iacono, portano a quantificare il ‘buco’ addirittura oltre i 400 milioni. L’inchiesta verte sulle gestioni della Asl apuana dal 2005 al 2009, periodo al quale si riferiscono i 60.000 mandati di pagamento ‘spulciati’ dagli inquirenti. Sempre secondo gli investigatori, le stesse irregolarita’ sono state compiute nella Asl di Massa sin dalla fine degli anni ’90 con un danno economico che al momento non sembra possibile determinare.

Piero Campani

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