La Banca d’Italia registra a gennaio una crescita di 33,9 miliardi del debito della Pubblica Amministrazione, rispetto alla fine del 2020. Si arriva così a quota 2.603,1 miliardi.
L’incremento è dovuto all’aumento della liquidità del Tesoro e al fabbisogno delle Pubbliche amministrazioni. L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha ridotto il debito per 0,9 miliardi.
Il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 33,6 miliardi, quello delle amministrazioni locali di 0,3 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile. A gennaio la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è risultata pari al 21,8%.
A gennaio, inoltre, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 36,7 miliardi, in aumento del 2% (0,7 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2020. Al netto di fattori straordinari, le entrate tributarie sarebbero state inferiori a quelle dello scorso anno.