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Partecipazione nel distretto idrografico dell’AppenninoSettentrionale

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Un nuovo sito Internet e strumenti innovativi per rendere accessibili i rinnovati Piani di gestione delle acque (PGA) e del rischio di alluvioni (PGRA) del distretto dell’Appennino Settentrionale, che saranno adottati a dicembre di quest’anno, come richiesto dall’Unione Europea. Per fare il punto, proprio l’Autorità di Bacino ha organizzato un webinar durante il quale molti sono stati gli stimoli e le sollecitazioni, anche tenendo conto delle prospettive che si apriranno da qui ai prossimi mesi e anni nel campo della transizione verde e degli interventi del Piano nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR).

A fare gli onori di casa, il segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi. «Questo primo evento di partecipazione organizzato a livello distrettuale dall’Autorità di bacino in modalità ancora esclusivamente webinar – ha detto – ha già centrato un importante obiettivo: oltre 200 stakeholders, rappresentanti di enti e associazioni ma anche privati cittadini e professionisti, hanno seguito i lavori e sono stati guidati alla scoperta dei contenuti salienti degli aggiornamenti in corso dei Piani di gestione acque e alluvioni e del PAI, anche attraverso le pagine del nuovo sito web che l’Autorità ha messo a punto».

Della capacità di pianificare il futuro ha parlato l’assessore all’ambiente della regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone. «La collaborazione col Distretto è estremamente positiva – ha detto -. Ci ha permesso di mantenere una capillarità territoriale nel passaggio al nuovo assetto. Credo che il lavoro svolto fin qui in Liguria sia stato ben fatto e posso dire che abbiamo mantenuto alta l’attenzione soprattutto alle criticità della nostra area. I prossimi mesi ci troveranno impegnati a spendere bene le risorse nell’ambito del piano nazionale della resilienza. Abbiamo davanti una sfida tecnica e politica: i nuovi piani distrettuali. Dobbiamo prendere atto di quello che è stato già portato a termine ma fare anche delle previsioni rispetto ai vari rischi per guardare al futuro nella grande sfida dei cambiamenti climatici».

Sicurezza idraulica e tutela dell’ambiente le parole d’ordine nell’intervento dell’assessore regionale all’ambiente della Toscana, Monia Monni. «La pianificazione aggiornata e condivisa – ha detto – ha un valore strategico per investire le risorse che arriveranno. Quella dell’Autorità trova attuazione negli strumenti di cui la Regione si è dotata, dalla legge 41 al piano di tutela delle acque, che porteremo a breve in consiglio regionale, ma è anche l’occasione per rendere coerenti tutte le politiche in materia. Dobbiamo in questo atto far convergere tutte le linee di indirizzo sull’acqua già presenti ma anche quelle nuove e in questo il dialogo con l’Autorità di Distretto deve essere sempre più stretto ed efficace. L’obiettivo non è più solo la sicurezza idraulica, ma anche la qualità ambientale dei nostri corsi d’acqua che manuteniamo in collaborazione coi Consorzi. Significativo è ovviamente il processo di partecipazione, necessario anche per il piano nazionale della resilienza, che metterà a disposizione risorse importanti e che va affrontato con il coinvolgimento della popolazione».

«La tutela del territorio è fondamentale – ha commentato Matteo Biffoni presidente Anci Toscana -. Dobbiamo difendere i nostri spazi, i corsi d’acqua, le montagne. La politica negli ultimi anni ha parlato molto di tutela del territorio, ma resta ancora tanto da fare. Credo che questo approfondimento portato avanti dall’Autorità di Bacino debba avere l’attenzione costante della politica. Se noi progettiamo e pianifichiamo bene rispondiamo alle necessità che ci sono e intercettiamo meglio le risorse stanziate dal governo. Incontri come questo sono importanti dal punto di vista formativo; ribadisco la disponibilità dei comuni toscani a essere coinvolti nella pianificazioni di questi interventi. Ne abbiamo bisogno, ci sono le risorse, tocca a noi essere coinvolti».

«Il ruolo dei Consorzi di bonifica in Toscana – ha detto il presidente di Anbi Toscana, Marco Bottino – è quello di essere il terminale ultimo delle decisioni e degli atti che ci sono stati illustrati. Sempre di più la programmazione assume un aspetto importante anche alla luce del cambiamento climatico: senza non riusciremmo a stare al passo. Alla base dei cambiamenti climatici ci sono i comportamenti umani e se non cambiano i presupposti che generano le alluvioni anche la migliore messa in sicurezza rischia di essere inefficace. L’Autorità di Distretto svolge un ruolo eccezionale di interfaccia tra il governo centrale e il territorio. Importante è poi la gestione del piano invasi: l’acqua va accumulata e conservata per utilizzarla nei momenti di siccità. Infine, i contratti di fiume sono la nostra nuova scommessa: rappresentano un modo per mettere insieme tutti gli attori che stanno intorno ai fiumi».

Sul fronte delle associazioni ambientaliste, è intervenuto il direttore di Legambiente Toscana, Federico Gasperini. «Per il Piano acque – ha detto – c’è un po’ di preoccupazione visto che il 2027 è dietro l’angolo e gli obiettivi di qualità sono lontani in particolare per le acque superficiali. C’è anche altro: come i ritardi storici sulla depurazione che ci portano a pagare multe dall’Unione. Serve sfruttare l’occasione per colmare il gap. Ci aspettano anni di instabilità ambientale a cui possiamo rispondere con riduzione del consumo di suolo, misure di adattamento, incrementando le misure di prevenzione e per le misure di protezione bisogna possibilmente adottare misure come la riduzione rischio alluvioni-miglioramento qualità ecosistemi. Parlando di partecipazione: l’occasione dei Contratti di Fiume è importante, visto che si tratta di uno strumento potente se ben coordinato non solo per ottemperare alle richieste e adempimenti dell’Europa in tema di partecipazione ma per arrivare ad attuare sul territorio azioni condivise e superare conflitti».

Il lavoro di divulgazione e informazione continuerà ancora per tutto il 2021 e poi nei prossimi anni.

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