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Obbligo vaccinale, Locatelli: “Sì se ci fossero gli estremi”

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Sui vaccini anti Covid “si è partiti con una strategia di convincimento e di persuasione, che ha fatto largamente breccia e ha permeato la coscienza di tanti cittadini. Qualora ve ne fossero le indicazioni e gli estremi si potrebbe arrivare anche a considerare l’obbligo”. Così il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, ospite di ‘Che tempo che fa’ su Raitre.

Quanto alla situazione Covid in Italia, “i numeri dicono che non abbiamo pagato un prezzo alle riaperture” ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità.

“La situazione italiana è largamente più favorevole rispetto a quella in Gran Bretagna e in Germania in termini di circolazione virale. Ma tutto questo non è accaduto per caso – ha sottolineato – ma è il frutto di una percentuale più alta di soggetti vaccinati e anche perché c’è stata gradualità nelle riaperture. E poi il mantenimento delle misure non farmacologiche, le mascherine, il lavaggio delle mani, il distanziamento”.

Parlando poi dell’immunizzazione dei più piccoli, “non ci sono timori per il vaccino ai bambini tra 5 e 12 anni- ha spiegato – Nel giorno in cui Pfizer ha dato annuncio di un’efficacia del vaccino al 91% la Fda ha detto chiaramente che i benefici derivanti dall’immunizzazione superano chiaramente qualsiasi potenziale rischio”.