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L’opificio delle pietre dure riporta alla luce un Satiro durante il restauro di un “Bronzino”

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Un volto di satiro con espressione ammiccante, all’altezza della schiena del bambino in primo piano, e’ stato scoperto nel dipinto ”Venere, Amore e Gelosia” di Agnolo di Cosimo, detto Bronzino (Firenze, 1503-1572), esposto al Szepmuveszeti Muzeum di Budapest. La sorprendente indentificazione e’ emersa grazie all’indagine multispettrale N.I.R, condotta dall’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr di Firenze, durante le operazioni di restauro all’Opificio delle Pietre Dure del capoluogo toscano. Dopo due anni di lavoro, lunedi’ prossimo i restauratori dell’Opificio concluderanno l’ntervento e il dipinto potra’ tornare a casa, in Ungheria. Il quadro ha recuperato anche i colori originali del drappeggio, ritornati di un bel viola cangiante dal blu del lapislazzulo al rosso della lacca. Nel 2010 fu affidato all’Opificio il restauro del capolavoro dell’artista fiorentino, considerato una delle opere di punta della mostra di Palazzo Strozzi ”Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici” (24 settembre 2010-23 gennaio 2011). Dopo l’importante mostra, l’opera e’ ritornata nei laboratori dell’Opificio per degli ultimi interventi sul supporto, per il consolidamento del colore e di pulitura. Secondo la documentazione realizzata dai professionisti dell’Opificio, la tavola dipinta era stata ingrandita nell’Ottocento con l’aggiunta di due listelli larghi 8 cm l’uno, in alto e in basso. Inoltre le traverse originali erano state assottigliate a tal punto da non essere piu’ funzionali. Questi interventi si sono rivelati dannosi per la conservazione dell’opera, in particolare le aggiunte hanno bloccato i naturali movimenti del legno provocando un parziale dissesto del supporto dipinto. Il ‘film pittorico’ presentava diffusi piccoli sollevamenti del colore e numerose parti erano coperte da ritocchi e ridipinture antiche alterati.

Ansa

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