”Lo ‘spoil system’ non c’entra niente. C’era da sostituire rapidamente un ingegnere che ha chiesto il trasferimento in un’altra citta”’. Cosi’ l’assessore al personale del Comune di Firenze Elisabetta Meucci replica all’Unione sindacale di base che ha criticato la decisione della giunta di affidare un altro incarico dirigenziale ”ex articolo 110”, ossia a chiamata. Meucci sottolinea che la decisione e’ stata preceduta da un ”avviso pubblico per un posto di dirigente: abbiamo selezionato un professionista che avra’ una grande responsabilita’ – conclude -, dovendosi occupare della direzione di tutti i cantieri del Comune”. Per quanto riguarda il taglio dello stipendio sempre l’assessore Meucci percisa che ”Il taglio medio del salario accessorio dei dipendenti del Comune di Firenze, che riguarda complessivamente circa 4.500 lavoratori, e’ di 100 euro lordi al mese: va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 200 (per circa 700 lavoratori), sempre lordi. E stupisce molto che un sindacato serio e responsabile come la Cisl, che siede al tavolo della trattativa e sa benissimo qual e’ la situazione, diffonda dati lontani della realta’ sia riguardo l’entita’ dei tagli, sia rispetto al quadro politico e normativo di riferimento”. ”Dati che – aggiunge la Meucci – i nostri dipendenti non si meritano, perché’ avrebbero il diritto di essere informati correttamente dai propri rappresentanti. Come le organizzazioni sindacali sanno bene, si tratta di una vicenda che coinvolge circa 4500 lavoratori, che questa amministrazione ha ereditato e che abbiamo dovuto affrontare dopo l’inchiesta del Mef (ministero Economia e finanze) e la presa di posizione della Corte dei Conti”. Gli aumenti ora ‘sotto accusa’ non sono frutto di un errore, ma della contrattazione decentrata del 2001: ”Si tratta di cifre percepite in assoluta buonafede dai dipendenti – precisa Meucci – ed anche per questo abbiamo messo in atto ogni mezzo possibile per tutelare i lavoratori, cercando di coniugare le richieste del ministero con la salvaguardia degli stipendi”.
La risposta del sindacato all’assessore e alla giunta
Un taglio medio nelle buste paga dei dipendenti del Comune di Firenze che per la Cisl e’ di circa 200 euro, mentre secondo l’Amministrazione della meta’. Ma non e’ tanto il taglio nelle buste paga che il sindacato denuncia, ”e comunque basterebbe”, quanto che la giunta di centrosinistra guidata da Matteo Renzi, ”unilateralmente”, abbia deciso l’adozione temporanea di un Contratto integrativo decentrato 2013, ”scritto totalmente di suo pugno”. Una decisione che l’assessore al personale Elisabetta Meucci collega ai rilievi del ministero dell’Economia e delle Finanze, e della Corte dei Conti, che andava adottata entro il 31 dicembre e senza la quale ”i lavoratori avrebbero perso tutto l’integrativo”. Cio’ che Roma contestava al Comune, soprattutto dopo la cosiddetta legge Brunetta, sono gli aumenti, ”ora giudicati eccessivi”, decisi nella contrattazione decentrata del 2001. Ma i sindacati, oltre a Daniela Volpato della Fp-Cisl nazionale che contesta pure il metodo (sulla questione sono intervenuti anche Chiara Tozzi della Cgil e l’Usb), sono convinti che poteva essere trovata una soluzione diversa per non caricare tutti i risparmi solo sui lavoratori. I circa 5000 dipendenti risentiranno dei tagli (per Palazzo Vecchio da 50 a 200 euro lordi) a partire gia’ dalla prossima busta paga. ”Il sindaco Renzi, prima delle primarie – spiega Tozzi – si era espresso in altro modo. Poi si e’ disinteressato e siamo arrivati a questo atto unilaterale che non potevamo certo firmare”. Secondo Volpato, ”e’ l’unico caso in Italia in cui un’Amministrazione comunale ha deciso di andare giu’ con la mannaia sulle retribuzioni”, mentre poteva essere aperta ”una riflessione piu’ responsabile ed equilibrata con lavoratori e sindacati” che certo non erano ”indisponibili”. Sindacati che hanno intenzione di verificare in tutte le sedi la correttezza della procedura ma che, come dice Tozzi, sperano anche sia davvero una cosa ”temporanea”, e si torni presto al tavolo delle trattative. Speranza che e’ anche dell’assessore. Ma, proprio nel giorno in cui arriva la conferma dei tagli in busta paga, l’Usb denuncia la decisione dell’Amministrazione di ricorrere a un nuovo incarico dirigenziale ex art. 110-comma 1, a chiamata. Cosa alla quale sempre Meucci replica ricordando che c’era da coprire un incarico dopo il trasferimento di un dirigente ed e’ stato fatto ”un avviso pubblico” e non e’ certo un caso di ”spoil sistem”.