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M5S, in chat eletti rimbalza post ‘profetico’ di Grillo

Adnkronos
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(Adnkronos) – La sfuriata contro l’allora capo politico reggente del M5S Vito Crimi, in cui Beppe Grillo, su Facebook, insisteva sul voto per eleggere il collegio direttivo sulla piattaforma Rousseau, intimando a Crimi di non mettersi di traverso. Estate 2021, Giuseppe Conte e il garante del Movimento erano ai ferri corti, Crimi minacciava di lasciare il M5S. E Grillo insisteva nel procedere subito al voto del collegio direttivo – la nuova guida del Movimento che avrebbe preso il posto del capo politico – e di farlo su Rousseau. Un post in cui il garante, a proposito della questione sollevata da Crimi – ovvero che la piattaforma gestita da Davide Casaleggio non fosse legittimata a far pronunciare gli attivisti – rispondeva per le rime. “Sarebbe proprio il votare su una piattaforma diversa che esporrebbe il movimento, e te in prima persona, ad azioni anche risarcitorie da parte di tutti gli iscritti. Come ti ho sempre detto prima di poter votare su un’altra piattaforma è, infatti, necessario modificare lo statuto con una votazione su Rousseau”, le parole di Grillo.  

Oggi quel post, in una giornata che a molti suona come l”anno zero’ del Movimento, sta rimbalzando sulle chat dei parlamentari grillini, sconvolti da quanto accaduto in queste ore. Un post da molti definito “profetico”, perché il tribunale di Napoli sembra non solo indicare che l’unica strada ora percorribile sia quella di indire – via Grillo – un nuovo voto sul ‘collegio direttivo’, ma anche di poterlo fare sulla piattaforma Rousseau, che in qualche modo appare ‘riabilitata’ dalla sentenza del tribunale partenopeo. Non a caso in queste ore gongolano negli ambienti della Casaleggio associati, con lo stesso Davide che, già nelle prossime ore, potrebbe tornare a far sentire la propria voce a commento del terremoto che ha travolto il Movimento. Del resto, secondo quanto ricostruito dall’Adnkronos, all’epoca era stato lo stesso presidente dell’associazione Rousseau a consigliare Grillo sui contenuti del post che avrebbe mandato su tutte le furie Crimi e gli uomini più vicini a Giuseppe Conte.