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Piena depurazione delle acque nell’area fiorentina. Per l’assessore Monni “è una svolta storica”. Evitata la procedura di infrazione dalla UE

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Firenze raggiunge il traguardo della piena depurazione delle sue acque ed esce dalla procedura di infrazione dell’Unione europea. L’Area Fiorentina è depurata. E nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio è stata presentata la conclusione dei lavori inerenti la fognatura e la depurazione della Città metropolitana. Investimenti, lavoro ed impegno che consente oggi agli 8 Comuni interessati di uscire dalla procedura d’infrazione europea (2014/2059) e di puntare ad un futuro dove urbanizzazione e tutela ambientale possano convivere. Due numeri rappresentano meglio di tutti l’importanza del risultato  raggiunto: nel 2002, anno in cui Publiacqua prendeva in carico la gestione del Servizio Idrico Integrato, la popolazione dell’area fiorentina servita da depurazione ammontava a circa il 10%; oggi la popolazione della medesima area servita da depurazione ammonta ad oltre il 99%.

Alla presentazione che si è svolta stamani era presente l’assessora all’ambiente Monia Monni, il sindaco del Comune di Firenze e della Città Metropolitana Dario Nardella, Alessandro Mazzei, direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana e per Publiacqua il presidente Lorenzo Perra e l’amministratore delegato Paolo Saccani

“Oggi è una giornata storica- ha detto l’assessora Monia  Monni– , con quest’opera andiamo a depurare le acque di 600mila abitanti equivalenti, e San Colombano diventa l’opera di economia circolare più importante per dimensioni, per virtuosità dei processi e per gli effetti ecologici fondamentali che ha in un’area densamente abitata come quella fiorentina.

“E’ un grande intervento – ha proseguito Monia Monni- , e come per tutte le grandi strutture ci sono voluti molti anni e qualche battaglia per realizzarla; per questo è importante rendere onore e ringraziare i sindaci che nel corso del tempo hanno difeso la realizzazione di questa opera, Ait che ha coordinato i lavori ed il gestore, Publiacqua, che ha completato l’infrastruttura”. Monni ha poi sottolineato che “se oggi quegli scarichi non fossero convogliati presso il depuratore, l’Arno avrebbe decine di chilometri del proprio tratto in completa anossia, sarebbe un fiume sostanzialmente morto, con effetti devastanti sotto l’aspetto ambientale”

 

“Presentiamo il frutto di un lavoro di decenni – ha dichiarando il sindaco  Dario Nardella aprendo i lavori -, che ci ha portato fin qui con un investimento di quasi 300 milioni di euro. Questi investimenti sono la dimostrazione di come il mix di contributi pubblici, italiani ed europei, e le tariffe pagate dai cittadini, se ben usati, possono portare dei benefici di lungo periodo. Gli investimenti fatti sono un lavoro straordinario che fa bene all’ambiente e fanno di Publiacqua una delle migliori società a livello nazionale”.

Publiacqua ha ancora aperte 9 situazioni relative ad altrettanto agglomerati urbani. Nello specifico parliamo per la procedura 2014/2059 di Pistoia, Impruneta, Rufina, Strada in Chianti (Greve in Chianti). Per la procedura 2017/2181 gli agglomerati sono invece quelli di Castelfranco di Sopra, Dicomano, Mercatale (San Casciano Val di Pesa), Reggello, San Casciano Val di Pesa.

L’obiettivo è l’uscita da tutte queste procedure nel 2022.

“L’uscita dalla procedura d’infrazione dell’Area Fiorentina – ha aggiunto Alessandro Mazzei  – è un’ottima notizia e dà il segno dello sforzo che si è fatto in quest’area e si sta facendo in tutta la regione per superare appunto il rischio di procedura d’infrazione per fognatura e depurazione.