Arrivato in netto ritardo nella sala Rossa a villa Vittoria, Matteo Renzi si è fatto perdonare con un’analisi chiara dell’attuale situazione nazionale, ma soprattutto di quella Toscana. Da dove ripartire per recuperare terreno perso negli anni addietro. Ed è stato preciso concreto senza guardare a sottigliezze tipiche dei politici nelle fase elettorale. Un Renzi aggressivo, senza l’esagerazione dei tempi passati, grintoso quanto basta rimanendo nell’ambito di una comunicazione snella, ma incisiva.
Non c’è niente certamente da insegnare molto a Renzi quando si tratta di lanciare messaggi precisi per guadagnare consensi facendo allo stesso tempo, in questo caso, il bene della Toscana.
Fra un argomento e l’altro è riuscito a mettere alla berlina i personaggi più discutibili dal suo punto di vista nel panorama politico delle elezioni 2022. Per Letta “il 27 settembre sarà il giorno delle dimissioni”, per Di Maio “sarà un abbandono della politica”, per Rossi, ex presidente della Regione, “dopo aver bocciato il termoventilatore non ha più niente da dire.
Per presentare gli argomenti principali di questa campagna elettorale Renzi ha ricordato che l’invaso di bilancino, pensato addirittura ai tempi di La Pira, che quest’anno ha salvato mezza Toscana, non è stato inaugurato per motivi di un’inchiesta. “Incredibile pensando che adesso si fanno anche l’inaugurazioni delle rotonde”,
“Il nostro obiettivo è quello di arrivare alla politica di “sì” non quella del “no” come il Pd. “Tramvia, rigassificatore di Piombino e Aeroporto. Perché Pisa da sola non può reggere il traffico per uno sviluppo dei nostri territori e le nostre industrie”
Prima di arrivare a villa Vittoria Renzi a Lady Radio ha messo in evidenza il problema di dover “spendere tutti queste milioni del Pnrr per lo stadio Franchi quando c’è un privato c he è pronto a realizzarlo”