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Reddito cittadinanza, M5S: “In piazza ma no rischio disordini, Pd? E’ il benvenuto”

Adnkronos
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(Adnkronos) – Il reddito di cittadinanza infiamma il dibattito politico. Il M5S di Giuseppe Conte annuncia le barricate per blindare la misura ‘cavallo di battaglia’ dei grillini, dopo la decisione della premier Giorgia Meloni e del governo di ridimensionare nel 2023 i sussidi destinati agli ‘occupabili’ fino alla totale revisione del reddito nel 2024. E si prepara a scendere in piazza, come annunciato dal leader pentastellato. “Stiamo ricevendo chiamate e sollecitazioni da tutta Italia: i cittadini ci chiedono di difendere la fascia più povera del Paese”, dice all’Adnkronos il vicepresidente del M5S Michele Gubitosa. “Le sollecitazioni – spiega il deputato – non arrivano solo dai percettori di reddito, ma anche dai non percettori che invocano una tutela dei più deboli”.  

Conte afferma che il Movimento è “pronto a tutto” pur di difendere il reddito… “Quando Conte dice ‘siamo pronti a tutto’ intende sempre nel rispetto delle norme. Il M5S manifesterà chiedendo i dovuti permessi, nelle forme consentite dalla legge. E darà battaglia in Parlamento, utilizzando lo spazio concesso alle opposizioni”. Anche il Pd farà una manifestazione contro la manovra: l’appuntamento è per il 17 dicembre. Siete disposti a scendere in piazza con i dem? “Noi portiamo al centro i temi e manifestiamo sui nostri temi. Chi vuole venire in piazza con noi sui nostri temi è il benvenuto”, risponde Gubitosa. Nella vostra manifestazione coinvolgerete anche Beppe Grillo? “Il M5S come al solito metterà i temi al centro, chi si vorrà unire è il benvenuto”, ribadisce il vicepresidente pentastellato. E Alessandro Di Battista? “Chiunque sposi i temi del Movimento è sempre il benvenuto”. 

C’è il rischio di disordini in Italia con l’abolizione del reddito di cittadinanza? “Io non vedo nessun pericolo a livello di ordine pubblico o di disordini. Però – rimarca Gubitosa – vedo una totale incapacità del governo di essere vicino alle persone in difficoltà. C’è questo tentativo di abolire il reddito di cittadinanza, ma non è detta l’ultima parola perché su questo il M5S non farà sconti a nessuno. Bisogna prima potenziare i centri per l’impiego, come chiedeva il M5S, con 10mila assunzioni. E inoltre – conclude il parlamentare del Movimento – serve una mappatura di chi può lavorare, di chi rifiuta il lavoro e di chi non può lavorare: questo non è stato fatto e ciò dimostra l’incapacità del governo”. 

(di Antonio Atte)