Storico commentatore delle prestazioni dei viola, per decenni e’ stato superpresente nelle trasmissioni radiofoniche e televisive sportive locali e nazionali. Famose le sue ”frustate” inflitte metaforicamente a giocatori allenatori, senza esclusione di colpi. Ciuffi, 78 anni, e’ scomparso dopo l’aggravarsi della sua malattia e il ricovero in ospedale dello scorso dicembre. Per anni alla presentazione da parte della Fiorentina di nuovi giocatori, tecnici, ma anche dirigenti, era lui a mettergli al collo una sciarpa viola in segno di benvenuto. Cosi’ ha fatto anche per Vincenzo Montella. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nel mondo del tifo viola essendo stato da sempre legato alle vicende sportive della Fiorentina.
Una vittoria storica che sarà dedicata, anche se a posteriori, alla memoria di un tifoso che ha fatto la storia della Fiorentina. Mario Ciuffi, per tutti “il Pontefice Massimo”, uno dei supporter più noti e amati dal popolo viola ci ha lasciato. Un leader buono, che riusciva a fare opinione con le sue nterminabili chiacchierate davanti al Bar Marisa, senza eccessi, ma sempre animato da una passione infinita per la squadra a cui ha dedicato gran parte della sua vita.
E la vittoria per 4-1 sull’Inter è stata l’ultima gioia che la Fiorentina è riuscita a regalargli, proprio poche ore prima della sua scomparsa, all’età di 78 anni. Mario era stato male prima di Natale: un problema al cuore che aveva reso necessaria un’operazione e una lunga riabilitazione. Ultimamente, però, le sue condizioni si erano aggravate, prima del peggioramento che lo ha strappato ai suoi cari poche ore fa.
Indimenticabili le sue gag televisive, con la famosa “frustata” dedicata a personaggi che avevano fatto qualcosa che non gli era andato giù. La sua popolarità aveva varcato i confini di Firenze dopo la partecipazione alla trasmissione della Rai “Quelli che il calcio”, voluto dal regista, tifoso viola anche lui, Paolo Beldì. Tutti i giocatori, del presente e del passato, lo conoscevano benissimo. Anche perché ogni nuovo acquisto riceveva dalle sue mani la sciarpa viola che “Marione” gli metteva al collo il giorno della presentazione ufficiale. Un rito che, forse, da lassù lui continuerà a fare, con quell’immancabile e contagioso sorriso sulle labbra.