Gli Spectabili et Degnissimi Octo di Guardia et Balìa della ciptà di Firenze, fanno bandire et publicamente notificare a ogni et qualunche persona di qualunche stato, grado, o condizione si sia che sapessi, o havessi, o sapessi chi havessi o tenessi Niccolò di messer Bernardo Machiavegli lo debba, intra una hora dal hora del presente bando, haverlo notificato a deti Signori Octo sotto pena di bando di ribello et confiscatione di loro beni, notificando che paxato detto tempo non sene riceverà scusa alchuna
Banditto per me Antonio di Chimenti questo dì 19 di febraio 1512.
Cosa era successo? Nel settembre 1512, i Medici avevano ripreso il potere a Firenze e Niccolò Machiavelli, segretario della seconda cancelleria della Repubblica fiorentina, aveva perso il suo ufficio. Ma, successivamente, il suo nome era stato rinvenuto in un elenco di potenziali simpatizzanti trovato addosso ad uno dei congiurati che cercavano di rovesciare il governo mediceo. Le autorità non persero tempo: emisero questo bando e riuscirono a catturare Machiavelli, che venne imprigionato al Bargello e sottoposto a tortura. Però, mentre i capi della cospirazione furono giustiziati sommariamente e i loro collaboratori esiliati, non fu mai trovata alcuna prova del diretto coinvolgimento di Machiavelli nella congiura e, grazie all’amnistia generale concessa per l’elezione di Giovanni dei Medici a Papa col nome di Leone X, nel marzo 1513 Machiavelli fu rilasciato e tornò nella sua tenuta in campagna a Sant’Andrea in Percussina, nel Comune di San Casciano.
È lì che, nei mesi successivi, Machiavelli completò la stesura del suo capolavoro di scrittore politico, “Il Principe”. Lo sappiamo perché, in una lettera del 10 dicembre 1513, lo stesso Machiavelli comunica a Francesco Vettori (suo ex collega nelle missioni diplomatiche della Repubblica, ma che era riuscito a “riciclarsi” nel regime mediceo) di avere composto un trattato, “De Principatibus”, che comparve poi col titolo italiano “Il Principe”. La stesura de “Il Principe” assicurò a Machiavelli una fama mondiale imperitura, che a distanza di 500 anni ne fa ancora uno dei libri italiani più tradotti nel mondo. Le celebrazioni sono organizzata da un Comitato per le Celebrazioni del V Centenario de “ Il Principe” di N. Machiavelli, recentemente istituito con una delibera di giunta Presieduto da Valdo Spini, ne fanno parte, oltre al Comune di Firenze: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di San Casciano Val di Pesa, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Archivio di Stato di Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico , Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze, Accademia della Crusca, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Università degli Studi di Firenze, Fondazione Cesifin Alberto Predieri, Associazione Dimore Storiche Italiane- sez. Toscana, Associazioni Istituzioni Culturali Italiane, European University Institute, Harvard University Center For Italian Renaissance Studies (Villa I Tatti). Per info scrivere a comitato.machiavelli2013@comune.fi.it