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La Camera ricorda Frattini, garbato e vero servitore dello Stato

Adnkronos
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(Adnkronos) – “La malattia contro la quale ha lottato con grande coraggio e la sua prematura scomparsa hanno fatto perdere al Paese un importante riferimento istituzionale. Ne rimpiangeremo i tratti garbati, il rigore e l’integrità, che hanno sempre contraddistinto il suo impegno professionale e politico, riconosciuto anche a livello internazionale”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, commemorando a Montecitorio il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, venuto a mancare il 24 dicembre scorso. Parole alle quali sono seguiti un minuto di silenzio e gli interventi dei rappresentanti dei vari Gruppi politici, tutti concordi nel sottolineare con apprezzamento le sue doti umane, politiche e di studioso. 

“Nel De re publica, Cicerone sosteneva che in cielo sono certamente ammessi coloro che hanno contribuito a fare grande la Patria. Ebbene, a Franco sarà certamente assegnato un posto nelle primissime file”, ha sottolineato Catia Polidori di Forza Italia. “Mi è stato chiesto se la politica possa essere anche eleganza e raffinatezza. Ho risposto ‘sì’, avendo davanti a me l’esempio di Franco Frattini”, ha aggiunto Alessandro Urzì, di Fratelli d’Italia. 

“Un uomo garbato, attento all’interlocuzione, con ogni interlocutore, un uomo che fondava ogni sua assunzione di responsabilità sempre sulla ricerca dell’equilibrio e della verità”, ha osservato per il Pd Piero Fassino. “Un uomo pubblico -ha evidenziato il leghista Paolo Formentini- attento alla vita della comunità internazionale, nella quale seppe cogliere tanto le opportunità per il nostro Paese quanto i fattori di rischio incombenti sulla sicurezza del nostro Continente. 

Per Vittoria Baldino, del Movimento 5 stelle, “ci ha lasciato un vero servitore dello Stato, un giurista dal raffinato stile, un politico liberale, un uomo di grandi doti umane che ha ispirato in ognuno dei suoi allievi, colleghi e collaboratori profondissimi valori”.  

Roberto Giachetti, del Terzo Polo, ha tracciato un parallelo con la figura di Roberto Maroni, anche lui morto recentemente, perchè, ha spiegato, “in quello che è diventato il nostro Paese anche dal punto di vista dell’agire politico e del manifestare politico, due figure, con due culture e due modi di esprimersi e di essere, come Bobo Maroni e Franco Frattini, mancheranno molto, anche nell’esigenza di invertire un certo modo di fare politica”. “Ricordo con grande simpatia la sua passione per la montagna e lo sci, di cui fu anche maestro”, divenendo “pure presidente della commissione nazionale scuole e maestri di sci”, ha sottolineato la capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra, Luana Zanella. 

“Vogliamo ricordarlo oggi -ha evidenziato Maurizio Lupi, leader di Noi moderati- per come fece sua una causa oggi purtroppo tornata di triste attualità, e lo fece da laico, da profondamente laico, da interprete fino in fondo del ruolo che rivestiva, allora come ministro degli Esteri: la causa della libertà religiosa e della persecuzione dei cristiani nel mondo”.